Dalla malattia alla rinascita: la storia di Pio Russo, speaker per passione

Pio Russo, speaker radiofonico di punta dell'emittente Radio Base
Pio Russo, speaker radiofonico di punta dell'emittente Radio Base
di Antonio Folle
Venerdì 26 Aprile 2019, 16:24 - Ultimo agg. 17:20
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Molti dopo aver subito il calvario di Pio Russo, speaker radiofonico classe '79 e tra i più conosciuti e apprezzati della regione Campania, avrebbero gettato la spugna. Molti, ma non Pio Russo. La carriera di Russo era pienamente lanciata quando, agli inizi del 2017, il destino ha presentato il suo conto. Da qualche mese, infatti, il giornalista originario di Portici soffriva di lievi malanni alla gamba destra, malanni che lo speaker, probabilmente preso anche dalla sua vita frenetica, aveva trascurato per sua stessa ammissione. Dopo qualche settimane la malattia - una forma aggressiva di artite reumatoide - ha aggredito anche l'altra gamba privando del tutto Russo della possibilità di camminare. E poi il lungo ricovero all'ospedale Cardarelli, lo sconvolgimento totale della sua vita e la fine di una carriera che sembrava essere sul punto di spiccare il volo.
 



Siamo agli inizi del 2018 e le terapie si susseguono una dopo l'altra, apportando pochi benefici alla salute di Russo che è quasi sul punto di mollare tutto. Ma è proprio a questo punto che comincia la rinascita fisica, psicologica e lavorativa. Russo decide di non demordere e di non rinunciare alla radio, quella che per lui è una vera e propria ragione di vita. L'incontro con Radio Base, una delle più importanti emittenti radiofoniche della regione, è l'occasione giusta per rimettersi in carreggiata. E il duo Pio Russo-Radio Base parte da subito a mille, dando vita a un format radiofonico - ribattezzato Casa Base - rivoluzionario. A causa dell'impossibilità di Russo a raggiungere gli studi, infatti, i tecnici dell'emittente mettono a disposizione le attrezzature necessarie per andare in onda da casa. E così dal suo letto Russo ogni giorno allieta la fascia mattutina - una delle più impegnative - con il suo nuovo programma radiofonico.

Bastano pochi mesi e il format di Pio Russo comincia a competere con i format radiofonici dei "mostri sacri" dell'etere napoletano e campano. Tantissimi gli attestati di stima per un giornalista e un uomo che ha dimostrato di saper voltare pagina anche di fronte a difficoltà che avrebbero abbattuto chiunque e, soprattutto, di non voler accettare di farsi travolgere dalla sfortuna. «Radio Base per me è una seconda famiglia - spiega Pio Russo - che mi ha accolto, mi supporta e mi sopporta ogni giorno nonostante il mio caratteraccio. Per me la radio è una passione indescrivibile e sono grato a questa emittente che mi consente di andare avanti e affrontare la vita. La radio - prosegue ancora Russo - non è solo un mezzo di lavoro, ma è la mia finestra sul mondo. Visto che non posso uscire a causa della mia condizione, nelle tre ore quotidiane di trasmissione mi consente di vivere la giornata in maniera diversa».

Perchè Russo proprio non ne vuole sapere di rassegnarsi e di gettare la spugna. Si aggrappa ad ogni piccolo miglioramento delle condizioni delle sue gambe con una forza ed un coraggio forse inaspettati in un uomo dall'apparenza così mite. «Dopo tante terapie si comincia a intravedere qualche piccolo miglioramento - afferma - ma non è il caso di adagiarsi o farsi illusioni premature. Non so se ritornerò a camminare come un tempo, intanto grazie anche all'aiuto della mia famiglia e dei tanti amici che mi vengono a trovare ho intrapreso una lotta che voglio combattere fino in fondo. Già il fatto che sto lentamente riacquisendo un minimo di autonomia per me è un grande passo avanti».

Da buon giornalista Russo continua ad avere un occhio attento sulla realtà che ci circonda. Non risparmia critiche all'attuale amministrazione comunale di Napoli per le attuali condizioni della città auspicando una inversione di rotta: «Ho tantissimi amici nel consiglio comunale di Napoli - il commento del conduttore di Casa Base - ma non riesco a tacere di fronte alle condizioni di Napoli. Molte persone si limitano a guardare il panorama, ignorando quello che c'è davanti. Napoli è una città bellissima, forse la più bella del mondo, ma se i cittadini la trattano male le istituzioni, forse, la trattano ancora peggio. La città è un cantiere costante immerso nel traffico, il trasporto pubblico è allo sbando e anche i turisti sono costretti a fare lo slalom tra i rifiuti».

Poi i progetti per il futuro: «Quella che sto vivendo adesso è una sorta di prigione - spiega - e anche se non mi manca nulla sento forte la voglia di ritornare ad essere indipendente anche nelle mie piccole cose quotidiane.
Spero di tornare come prima, ma mi accontenterei anche di ritornare a camminare con le stampelle. E anche la mia carriera radiofonica - conclude Pio Russo - mi auguro che possa crescere sempre di più».

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