Il prof scomparso in montagna per un mese:
"Per sopravvivere mangiavo neve"

Natale Vadori (a sinistra) nella sua casa di San Vito con un parente
Natale Vadori (a sinistra) nella sua casa di San Vito con un parente
di Emanuele Minca
Martedì 5 Aprile 2016, 11:10
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SAN VITO AL TAGLIAMENTO  - «Ho vissuto per 26 giorni in perfetta solitudine. Mangiavo neve e recitavo il rosario ogni giorno». Volto emaciato, ha perso 14 chili, Natale Vadori, 53 anni, racconta la disavventura in montagna dicendosi frastornato per l'eco mediatico destato dalla sua scomparsa. Lo ha spiegato dal divano di casa dove vive con i genitori Lucio e Maria e il fratello Andrea.

Interprete, studioso e docente universitario residente a San Vito, non dava più notizie da martedì 8 marzo. «Ero uscito di casa per fare un giro e vagavo senza una meta. Mi sono avventurato in Val d'Arzino dove ho lasciato l'auto». A piedi è così risalito per un torrente per una decina di chilometri, nonostante la neve. «Sono arrivato in Val Preone e mi sono riparato sotto la pergola di una baita». E lì si è fermato per 26 giorni. Ma perché è rimasto? Vadori sceglie con cura le parole: «È stata una scelta non razionale, perché una persona razionale può rimanere una notte all'addiaccio, ma poi torna indietro. Io sono rimasto lì, avevo i miei pensieri. Mi scuso con tutti».

Intanto si è sottoposto a  esami medici. Ora ne scriverà uno anche su questa esperienza? «Me lo hanno suggerito - risponde - e potrei anche farlo». 

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