Oscar 2024, tutti i vincitori: «Oppenheimer» fa il pieno, delusione per «Io capitano»

«Barbie» porta a casa solo l’Oscar per la canzone originale «What Was I Made For» di Billie Eilish e Finneas O’ Connor

Al Pacino posa con Christopher Nolan, Emma Thomas, e Charles Roven
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di Titta Fiore
Lunedì 11 Marzo 2024, 06:00 - Ultimo agg. 18:00
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L’Italia con «Io capitano» di Matteo Garrone resta fuori dall’Oscar: la statuetta per il miglior film internazionale va a «La zona di interesse» di Jonathan Glazer, il potente racconto dell’Olocausto visto dalla parte dei carnefici, da sempre favorito nei pronostici, che si aggiudica anche il premio per il sonoro. Il trionfatore annunciato della 96esima edizione, «Oppenheimer» di Christopher Nolan, porta a casa sette Oscar su tredici nomination, a partire da miglior film, regia, attore protagonista (Cillian Murphy) e non protagonista (Robert Downey jr.). «Povere Creature!» di Yorgos Lanthimos si attesta a quota quattro: a sorpresa vince la protagonista Emma Stone (i pronostici davano al suo posto Lily Gladstone di «Killers of the Flower Mooon»), poi scenografia, trucco e parrucco, costumi.

È stata comunque una corsa entusiasmante quella che ha portato «Io capitano» sul tappeto rosso di Hollywood nella notte più importante del cinema mondiale. Con il regista i due giovani attori senegalesi Seydou Sarr e Moustapha Fall, emozionatissimi, e Mamadou Kouassi, il mediatore culturale che vive a Caserta ed è stato l’ispiratore del film. Nella delegazione in sala anche l’ad di Rai Cinema Paolo Del Brocco, la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni, la presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia. Già vincitore del Leone d’argento a Venezia e del premio Mastroianni al diciannovenne Seydou, il film di Garrone ha raccolto consensi e simpatie ovunque ed è stato venduto in molti paesi del mondo.

L’Italia ha vinto l’ultima volta l’Oscar dieci anni fa con «La grande bellezza» di Paolo Sorrentino.

Jonathan Glazer è stato accolto sul palco del Dolby Theatre con una standing ovation. «Tutte le nostre scelte sono state fatte alla luce del presente» ha detto, «per mostrare a cosa può portare la disumanizzazione, la stessa che oggi sta facendo tante vittime in Israele e a Gaza». 

Il primo Oscar assegnato nel corso della serata è per l’attrice non protagonista: il premio va a Da’Vine Joy Randolph di «The Holdovers», molto commossa: «Grazie per avermi vista anche quando a scuola ero l’unica bambina nera». Poi il corto d’animazione pacifista «War is over!», e qui c’è un po’ di Italia con il disegnatore Max Narciso, sul palco il figlio di John Lennon e Yoko Ono, Sean. Il miglior film d’animazione è «Il ragazzo e l’airone» del maestro Hayao Miyazaki, che però diserta la premiazione.

Justine Triet e Arthur Harari, coppia anche nella vita, vincono per la sceneggiatura originale di «Anatomia di una caduta», scritto durante il lockdown in piena «indipendenza, autonomia e libertà». La migliore sceneggiatura non originale è, invece, quella di «American fiction», il film di Cord Jefferson che rappresenta la vera rivelazione di questa edizione degli Academy Awards. 

Migliori effetti speciali: il premio va al team di «Godzilla: Minus One». Cortometraggio documentario: «The Last Repair Shop». Per il cortometraggio vince Wes Anderson con «La meravigliosa storia di Henry Sugar», ma il regista non c’è. Molta emozione per il premio al documentario «20 Days in Mariupol» del premio Pulitzer Mstyslav Cernov, il primo a vincere per l’Ucraina: «Vorrei non aver fatto questo film, e che la Russia non avesse mai attaccato l’Ucraina. Ma non posso cambiare quel che è stato. Il cinema crea ricordi e i ricordi creano la storia». 

«Barbie», partito con otto nomination, porta a casa solo l’Oscar per la canzone originale «What Was I Made For» di Billie Eilish e suo fratello Finneas O’ Connor. Restano a bocca asciutta «Killers of the Flower Moon» di Martin Scorsese, «Maestro» di Bradley Cooper e «Past Lives» di Celine Song. «Oppenheimer» si afferma anche per il montaggio, la fotografia e la colonna sonora di Ludwig Goransson

Il segmento «in memoriam», dedicato agli artisti scomparsi nel corso dell’anno, è stato introdotto da un omaggio al dissidente russo Navalny e accompagnato da Andrea e Matteo Bocelli sulle note di «Con te partirò». 

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La cerimonia è stata condotta per la quarta volta da Jimmy Kimmel. La prima, nel 2017, passò alla storia dell’Academy Awards per il caso della busta sbagliata, quando la vittoria di «La La Land» fu annunciata per errore, mentre il miglior film era, in realtà, «Moonlight». Oggi si saprà se il galà, più breve di un’ora, sarà stato capace di arrestare l’emorragia di spettatori che ha segnato le ultime edizioni dello show in onda sulla Abc. In ogni caso, «Everyone Wins», tutti vincono nella Notte delle stelle, e nessuno lascia lo show a mani vuote: per i candidati era infatti a disposizione la solita, sostanziosa «gift bag» del valore di 180 mila dollari con doni di ogni tipo, tra vacanze di lusso, accessori griffati, abbigliamento, trattamenti cosmetici, cibi particolari, perfino un grill portatile e un attrezzo per la terapia del sonno a raggi infrarossi che, dopo le notti insonni della vigilia, può sempre tornare utile. 

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