Angelina Mango a Sanremo 2024: «Voglio restare bambina e godermi anche la Noia»

«Con Napoli ho un rapporto speciale, a Ferragosto sono venuta a perdermi per Spaccanapoli e... che t'o dico a fa»

Angelina Mango a Sanremo
Angelina Mango a Sanremo
di Federico Vacalebre
Mercoledì 24 Gennaio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 18:50
4 Minuti di Lettura

Angelina Mango si presenta all'incontro con una felpa e la scritta «Scusa il ritardo. Non volevo venire». Quando si accorge che stai leggendo sorride: «No, non è vero, a Napoli ci verrei ogni giorno. Anche perché qui davvero non si sa mai cosa sia la noia». Già perché lei, 22 anni, va a Sanremo con un pezzo che si intitola «La noia». E nella terra dei cachi ha deciso di aprire addirittura una... «noioteca».

Cosa si fa in una «noioteca», Angelina?
«Uno spazio dove investire i propri minuti di...

noia. E scoprire il mio mondo».

Parliamo del tuo mondo, iniziando dal brano. Perché parlare di noia? E perché farlo a ritmo di cumbia, danza popolare colombiana, che spezzerà la monotonia di un Festival quasi tutto con cassa dritta?
«La cumbia è un'idea di Dardust, un modo per esorcizzare gli alti e bassi che ci impediscono di annoiarci. Il titolo, il tema, è uno spunto per un racconto che guarda con cinismo alla mia vita: uso l'ironia per difendermi e Madame mi ha dato una grande mano nel saper raccontare tutto questo. Che bello lavorare con due giganti per raccontare sé stessi».

Ovvero? Difficile pensare che, uscita da «Amici», tu abbia il tempo di annoiarti, con un 2003 da rivelazione dell'anno, duecento milioni di streaming ed i bookmaker che ti danno favorita all'Ariston con Geolier.
«La noia è un lusso, che quasi quasi inizio ad apprezzare, a rimpiangere. Ma ho detto quasi, mi piace moltissimo quello che mi sta accadendo e non vedo l'ora di tornare nei club».

Ci vorrà un po' di tempo, a Napoli ti attende la Casa della Musica il 14 ottobre, ma per quell'epoca scommetto che sarai costretta a trasferirti nella sala grande, il Palapartenope.
«Con Napoli ho un rapporto speciale, quando ho scritto “Che t'o dico a fa'” ho usato un'espressione che mi appartiene, che ho in bocca, in mente e nel cuore. E, poi, Geolier insegna, il napoletano lo cantano e lo capiscono tutti. A Ferragosto sono venuta a perdermi per Spaccanapoli e... che t'o dico a fa».

Dici, dici....
«Una famiglia di quindici persone mi ha sepolta: d'affetto, di curiosità, di inviti, spiegazioni, racconti, sorrisi e canzoni».

Le tue? Quelle di papà Pino? Di mamma Laura Valente?
«Tutte: anche quelle napoletane classiche, Pino Daniele, gli inni su Maradona».

Va bene torniamo alla terra dei cachi. Da piccola guardavi Sanremo?
«Di sicuro l'ho fatto nel 2007, quando c'erano mamma e papà insieme in gara con “Chissà se nevica”».

L'arte è nel dna?
«Porto a testa alta il mio cognome, ma sono abbastanza sicura che le miei origini familiari abbiano poco a che fare con il mio percorso artistico, anche se, certo, sono cresciuta in quell'ambiente, con quegli stimoli».

Amadeus punta molto sulla tua freschezza.
«Ma io non mi sento fresca. Reclamo, piuttosto, il diritto a restare bambina».

Bambina tra signore della canzone come Loredana Bertè e Fiorella Mannoia.
«Mamma mia... Noi donne siamo nove, hanno contato, in minoranza... Io non faccio caso al gender, mai, ma sarebbe bello se la finale avesse non dico un podio tutto al femminile, ma... quasi. Bambina, poi, ma non troppo: l'età che conta non è quella anagrafica ed io ho vissuto tanta musica, esperienze belle e brutte. Vado all'Ariston a testa alta e libera».

È importante per te la libertà?
«Sì, è fondamentale. Come la sincerità: quando c'è ti arriva, anche nelle canzoni».

Che consigli ti ha dato tua madre?
«Mi ha avvertita che sarà un'esperienza tosta».

Che consigli ti ha dato la De Filippi?
«Maria mi coccola, mi incoraggia. Se sono qui molto lo devo a lei».

Che cosa ti aspetti dal Festival?
«Adrenalina, amore. Non voglio perdermene neanche un minuto. Non voglio farmi assalire né dall'ansia né dalla responsabilità. Lo aspetto come fossi una bambina che aspetta il Natale. Mi spaventa solo l'idea di rivedermi».

Riecco la bambina. Ma il look?
«Boh, voglio essere libera, riecco la parola chiave».

Anche di ballare la tua cumbia sul palco?
«Magari, vedremo».

Ma nella serata delle cover e dei duetti farai un pezzo di famiglia?
«No comment».

Intanto, si mormora di una presenza del Pupone a Sanremo. Lo sostiene «TvBlog», la Rai smentisce, anzi dice che «si tratta di «voci incontrollate». Staremo a vedere, Totti il resto è noia. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA