Esattamente dopo un'ora dalla mezzanotte di ieri è uscito il nuovo singolo di Speaker Cenzou ed è già un successo.
La legenda del rap italiano torna a gran voce con un pezzo che consolida il Neapolitan Style nel mondo, facendo ballare, divertire e emozionare.
Il nuovo singolo si chiama «Tu Me Raie» , prendendo spunto da uno slang tipicamente napoletano che significa «tu mi piaci» . Letteralmente si tradurrebbe con «tu me lo dai» in un darsi di sensazioni, emozioni, apprezzamenti, un vortice di amore per la vita e per le persone, una danza motivazionale piena zeppa di coinvolgimento verso chi si sta insieme anche se nei guai. Ma il napoletano - si sa, è una lingua a parte e come spesso accade con le espressioni viscerali tipiche della lingua partenopea sarebbe riduttivo e limitante assegnargli un unico significato. Così Cenzou preferisce cantarla. E racconta di persone, di gesti, di storie a lui note e a cui è da sempre legato, un filo a doppia trama dove parla anche a se stesso e racconta del suo percorso ,della sua evoluzione, delle sue radici e del suo approccio carnale alla musica.
A un mese di distanza dall’ultimo singolo in combo con Clementino, Speaker Cenzou, ci sorprende ancora. Il prolifico Mc e produttore dal centro storico di Napoli , ritorna con una nuova canzone dal sapore verace , con un ritmo che ti cattura e un testo che parla al cuore, anzi alla pancia di chi ascolta.
La storia di Vincenzo da San Gaetano si avvicina alle tre decadi di attività , passando per tutte le stagioni dell’Hip Hop Nazionale, collaborando con centinaia di artisti, e fregiandosi del primato di aver pubblicato nel 1996 il primo album di Rap Napoletano «il Bambino Cattivo» .
Oggi la sua storia continua e si evolve - umanamente ed artisticamente, cercando di elevare questo genere, restituendogli una connotazione culturale più’ ampia, emancipandosi dallo status di musica per teenagers. «La mia definizione del Rap - dichiara Cenzou- il mio punto di vista, il modo di farlo da quando ho iniziato è sempre stato lo stesso, considerare questa musica - queste rime - come un’espressione dell’anima. Quando ho finito di scrivere “Tu Me Raie”, immediatamente mi sono reso conto di aver fatto la cosa più’ vicina a un “inno alla vita”».
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