Gragnaniello: «Ora faccio l'americano
e chiedo un abbraccio in musica»

Enzo Gragnaniello 2020
Enzo Gragnaniello 2020
di Federico Vacalebre
Sabato 28 Novembre 2020, 21:51 - Ultimo agg. 30 Novembre, 17:36
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«Fa caldo, voglio una birra, ma fredda come il cuore che hai per me. Un giorno lo scoprirai, che avevo dato la mia anima ad un deserto». È un Enzo Gragnaniello inedito, ma forse nemmeno troppo, quello del nuovo singolo, «Fa caldo» (su etichetta Area Live). L'uomo di vico Cerriglio canta una storia di amore e distanza, di amore e mancanze, di fuoco e ghiaccio, di passione. Saranno le chitarre un po' country, saranno i suoni da rock blues del border, il confine tra Texas e Messico, sarà anche il bel video interpretato da Massiliano Gallo, Shalana Santana e Federica Totaro, ma il cantautore newpolitano quattro volte Premio Tenco sembra un novello Johnny Cash che confessa di aver vissuto. E quella birra fredda, quel locale malfamato in cui vediamo i tre protagonisti della canzone, quell'amore difficile da conservare in vita, quell'abbraccio che manca a tutti noi da troppo tempo, quella croce che tutti portiamo nel nostro «tremendo viaggio sola andata», sono narrazioni sentimentali, canore, cinematografiche che sorprendono, confermano, emozionano.
Come mai un singolo, Enzo?
«Perché mi è uscito e, in qualche modo, mi sembrava che quella richiesta di un abbraccio, di un contatto, andasse condivisa, non dovesse restare silenziosa. Stiamo chiusi nelle nostre case come animali non più sociali. Io non faccio un concerto da un secolo, per me non è normale, mi serve il rapporto con il pubblico, spero che al pubblico manchi la mia voce, il mio canto. Prima di sprecare e bruciare tutti i sentimenti nelle passioni c'è bisogno di coltivare maggiormente la spiritualità di un rapporto, la sua parte più elevata, capace di produrre amore, l'energia fondamentale dell'universo intero. Di questo parla il pezzo, di una coppia che non è più in equilibrio, dove ognuno ha intrapreso strade diverse».
E, poi, oggi gli album sono un lusso e si bruciano in un attimo. Tu, però, non sei un artista da singolo.
«E non lo divento, non inseguo il suono di moda, il pezzettino radiofonico, provo solo a far uscire di getto l'emozione che mi ha attraversato».
Con suoni molto americani, meno cantautorali e veraci del solito, usando l'italiano.
«È così che il pezzo è nato. Ha vibrazioni on the road, così lo sento, a suo modo americano. Ma io sono nato rock, soul, blues, poi ho cercato le mie origini, ho capito come suonava il suono che porto dentro per sangue, per appartenenza».
E dopo il singolo?
«Finirò il mio album, aspetterò il momento giusto per farlo uscire nel 2021, il precedente, Lo chiamavano vient e terra, è del 2019. E, soprattutto, aspetterò il momento in cui finirà questo strano tempo, doloroso e sospeso, per risalire su un palco, per rubare emozioni a chi viene ad emozionarsi di fronte a me».
Dobbiamo aspettarci un Gragna in stile «Fa caldo».?
«Ci saranno cose vicine per sonorità ed atmosfera, ma anche brani più veraci, in napoletano. Ho scritto molto, non ho ancora scelto tutta la scaletta, ma non voglio preoccuparmi di essere fedele ad uno stile, forse nemmeno a me stesso. Conta solo l'emozione che riesco a sentire. Se poi non riesco ad emozionare qualcuno... Io che ce pozzo fa'? Una cosa è certa: il sound del brano, come quella del lavoro che verrà, è biologico, naturale».
Hai fatto un pensierino a Sanremo? Ci sei stato nel 1999 con «Alberi» e la Vanoni.
«No. È una bella vetrina ed un bel ricordo, nonostante la competizione, il casino, il gossip. Una bella vetrina, lo ripeto: non dicono così tutti? Però se mi chiamano, se viene fuori un'idea... Perché no?».
Ma il tempo sta scadendo, il 17 dicembre Amadeus dovrebbe annunciare il cast in diretta su Raiuno.
«Non lo sapevo, sono lontano da tutto questo, tengo a capa dentro le canzoni, la chitarra, le parole che vanno e vengono».
Chiudiamo con il video?
«Ho detto a Massimiliano Gallo che mi avrebbe fatto piacere coinvolgerlo, lui si è messo a disposizione al volo, che bell'attore che è, ma anche Shalana e Federica, perfette per il mio canto libero».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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