Giulia Cecchettin, Fiorella Mannoia cambia il finale alla sua canzone per le donne: «Vi diremo un altro... no»

La cantante durante l'esibizione del concerto a Bologna ha cambiato il ritornello della sua canzone

Fiorella Mannoia cambia il finale alla sua canzone per le donne: «Vi diremo un altro... no»
Fiorella Mannoia cambia il finale alla sua canzone per le donne: «Vi diremo un altro... no»
di Cristina Siciliano
Mercoledì 22 Novembre 2023, 19:21
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Sulla violenza sulle donne, alla luce di quanto è accaduto all'ennesima vittima di femminicidio, Giulia Cecchettin, Fiorella Mannoia ha detto la sua durante il concerto all'EuropAuditorium di Bologna. La cantante durante l'esibizione di Quello che le donne non dicono ha scelto di cambiare il finale. Fiorella Mannoia ha sempre spiegato che per lei la musica è un collante fondamentale e il suo obiettivo è quello di tenere viva l'attenzione sulla tematica tanto urgente quanto quotidiana. Ma andiamo a vedere cosa ha detto nel dettaglio. 

«È un brano a cui sono molto legata ed è stato scritto da Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone e che ho portato a Sanremo nel 1987 - ha spiegato Fiorella Mannoia a Repubblica - Ho deciso di cambiare il finale perché era giusto.

La cantavo e pensavo: non è mica detto, perché danno per scontato che dobbiamo dire un si? Potrebbe anche essere un forse, o un no. E quando una donna dice di no, con qualsiasi vestito, in qualsiasi circostanza e condizione, è no». 

 

La cantante ha aggiunto: «Purtroppo leggendo le cronache ci si rende conto che la violenza sulle donne sembra essere una cosa che non trova soluzione, anzi pare che le cose stiano peggiorando e oggi, la rete divulga di più le notizie delle violenze e questo ci dà la dimensione del fenomeno. La scintilla di questa guerra è sempre lo stesso movente, ovvero un uomo che non accetta la volontà di una donna». 

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«Per cambiare mentalità si dovrebbe iniziare a parlare nelle scuole già ai bambini delle elementari, che sono più ricettivi - ha sottolineato Fiorella Mannoia - Tutto questo per insegnare il rispetto reciproco nei confronti delle donne e del diverso».

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