Rosa Chemical apre Avellino summer festival: «Il mio Sarracino fluido è un vero figlio dei tempi»

«Dopo il Festival volevo una canzone diversa, perché non amo rinchiudermi in una scatola, incasellarmi in un genere»

Rosa Chemical apre Avellino summer festival
Rosa Chemical apre Avellino summer festival
di Andrea Spinelli
Lunedì 24 Luglio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 25 Luglio, 07:45
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No, Carosone no. Abituato a scherzare coi fanti (leggi quei dirigenti Rai turlupinati a Sanremo col linguacciuto bacio a Fedez in diretta tv) Rosa Chemical non riesce a lasciar in pace i santi reinventando a suo modo, nell'ultimo singolo «Bellu guaglione», addirittura «'O sarracino» dell'incolpevole Renato. E stasera la canta al pubblico inaugurando, alle 21 in piazza Libertà, l'«Avellino summer festival».

Toccare Carosone da queste parti può essere più rischioso che altrove: lo sa Manuel Franco Roncati (così all'anagrafe), 25 anni da Rivoli, artista, writer, tatuatore, grafico, direttore artistico, cantante, podologo (dice lui, feticista lo bollano gli altri)?
«Sì.

L'idea che ha mosso me e l'altro autore Alessandro La Cava nella scrittura del brano era quella di recuperare il classico dell'americano di Napoli aggiornandoloa ai nostri giorni raccontando la storia di un'identità fluida. Il sarracino si sveglia nel 2023 e scopre che l'amore non è più solo quello di una volta. Piace a tutti nella sua fluidità, nel suo essere libero e privo di pregiudizi».

Un adone con lucidalabbra e tacco nove, non solo «bello e faccia, è bello e core» che «tutt'e ffemmene fa suspira'».
«Dopo il Festival e “Made in Italy” volevo una canzone diversa, perché non amo rinchiudermi in una scatola, incasellarmi in un genere».

Si tratta della sua prima tournée vera e propria. È come se l'aspettava?
«No. È meglio. Se prima avevo un pubblico tra i 18 e i 24 anni, dopo Sanremo è diventato super variopinto, includendo, bambini, adulti e anziani. Così la sfida è diventata quella di riadattare uno spettacolo per adolescenti ad un pubblico più vasto».

Perché l'intende come una sfida?
«Se far ballare un ragazzo è relativamente facile, riuscirci con un anziano lo è molto meno. E far sorridere una bimba dall'inizio alla fine dello spettacolo ancora meno. In scena, però, sono un grillo che salta da destra a sinistra e la cosa non mi preoccupa. Regalo emozioni vere. Emozioni italiane».

Sì, vabbè. Mamma Rosa l'ha sostenuto pure in questo?
«Certo. E non solo lei. A vedermi sul palco è venuta pure nonna Chemical».

Chi?
«Nonna Carmela».

E lei sarebbe il fautore dell'eversiva «rivoluzione gender» denunciata da una deputata di Fratelli d'Italia alla vigilia di Sanremo?
«Non mi sono mai sentito in quei panni. Sono solo una persona libera con tanta voglia di divertirsi e di divertire gli altri mandando un messaggio».

Sbaciucchiando Fedez seduto in prima fila all'Ariston?
«Il quel momento mi andava di farlo, ma non è detto che lo rifarei. L'arte vive d'improvvisazione. Di quello che t'ispira la situazione che stai vivendo».

Si aspettava l'uragano di polemiche o sono andate al di là di ogni immaginazione?
«Un po' me l'aspettavo, un po' no. Ovviamente sapevo che la mossa avrebbe fatto parlare».

Insomma, s'è detto: ora o mai più.
«Ma certo. Dall'Ariston entri per tre minuti nelle case di tutti gli italiani e in quei tre minuti devi dare tutto».

Ce l'ha un argomento tabù.
«Mi annoia un po' parlare del bacio dell'Ariston, per il resto sono aperto a tutto».

Tutto, tutto?
«Spesso mi chiedono di mio padre. Ma viviamo lontani, io a Milano e lui in America, quindi, anche se ci vogliamo bene, non ho molto da raccontare. Ovviamente quando ci sentiamo mi fa piacere, ci siamo pure visti a primavera durante la mia vacanza post sanremese in Jamaica ed è stato divertente».

Come vede Manuel (o Rosa) fra dieci anni?
«Spero felice, in un bel posto caldo a fare arte. L'importante è continuare ad esprimersi».

Sempre sopra le righe. Perché?
«Perché ognuno ha la sua storia e io voglio raccontare a tinte forti le difficoltà che ho avuto nell'essere accettato. Non faccio distinzioni tra uomo e donna, per questo porto i capelli lunghi e metto lo smalto da quando avevo 14 anni. Anche se oggi fra i ragazzi va di moda».

L'«Avellino summer fest» proseguirà il 2 agosto con Geolier, 5 con Michele Zarrillo e il 12 agosto con Daniele Silvestri. 

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