Forrest, la Rai cancella il programma radio di Aprile e Bottura senza avvisi: «Mancanza di rispetto»

Sui social gli sfoghi dei due conduttori

Forrest, la Rai cancella il programma radio di Aprile e Bottura senza avvisi. Scoppia il caso: «Mancanza di rispetto»
Forrest, la Rai cancella il programma radio di Aprile e Bottura senza avvisi. Scoppia il caso: «Mancanza di rispetto»
Sabato 1 Luglio 2023, 16:00 - Ultimo agg. 3 Luglio, 08:41
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Forrest, il programma di Luca Bottura e Marianna Aprile in onda su Rai Radio 1 non è stato rinnovato, scatenando un caso nelle ultime ore. «Chiederò spiegazione nel CdA di lunedì anche di questa scelta. Senza entrare nel merito, che valuterò attentamente, è doveroso chiarire ogni dubbio anche quando si parla di una decisione non comunicata o condivisa, per rispetto delle professionalità coinvolte», ha scritto su Twitter il consigliere di amministrazione Rai Riccardo Laganà. 

«Forrest - ha scritto tra l'altro Bottura in un lungo post - non è stato un programma conflittuale.

Non ci sono stati dibattiti infuocati. Sembravano simpatici - così scrivevano, talvolta criticandoci - anche quelli che a molti non piacciono. Credo che a Guido Crosetto fischieranno le orecchie. Abbiamo fatto domande, ascoltato risposte. Nel caso, facendo anche la seconda domanda. Cose banali. Abbiamo provato a fare servizio pubblico: questo. Anche con la satira, anche col montautore di dio: Enrico Bettella». 

«Nessuno - denuncia - ha comunicato il mancato rinnovo, e non c'è problema. Ogni calcio in culo che ho ricevuto mi ha rassodato le chiappe, vediamo se funziona anche con quelli fantasmatici. Però, conoscendo la litania, prego solo i nostri 25 ascoltatori di non credere a chi dirà che erano meno di 25, che Radio1 è tutta da rifondare, anzi: che la radio va rifondata perché perdeva ascolti. Intanto, il nuovo Ad Roberto Sergio ha proposto poco tempo fa che la Rai uscisse dal rilevamento dei dati, perché sono inaffidabili. Poi, perché ci sono emittenti saprofite che si chiamano come appuntamenti fissi Rai, che ne hanno drenato parte dei dati (gli ascolti si basano ancora sul metodo delle telefonate). Infine, perché i nostri quarti d'ora hanno sempre navigato garruli, come tutta la rete, grazie al lavoro appassionato di Andrea Vianello che con budget risicatissimi ha compiuto miracoli. Mantenendo in onda anche figure lontanissime da lui. Perché è la Rai, cristo. E la Rai non può essere un monocolore». 

«Personalmente, alla fine della scorsa stagione avevo ben due offerte profumate che mi avrebbero permesso di saltare dal Titan prima dell'impatto. Ho preferito l'implosione perché per me, e so che è così anche per Marianna, la Rai è la Rai. Un po' come lo Stato: sgarrupato, talvolta insostenibile, ma decisivo. E migliorabile solo attraverso atti concreti. Dacché l'unica libertà politica che ci è data è ormai quella di essere buonisti. Cioè di provare a essere almeno decenti. La mia, la nostra - conclude - è stata una Resistenza gentile con l'orgoglio di portare i galloni del servizio pubblico».

Sui social, Marianna Aprile ha auspicato «un po’ più di eleganza e di assunzione di responsabilità»: è anche «una questione di buona educazione, invece se n’è fregato», aggiunge. Il suo dispiacere, allargando il quadro alle scelte che stanno via via prendendo forma con la nuova dirigenza Rai, è tutto per l’azienda: «La Rai viene trattata senza rispetto e invece è una cosa bella. Io e Luca abbiamo tanti lavori, possiamo rimanerci male perché è un programma a cui volevamo bene, ma questo conta zero. Mi chiedo invece come debbano essersi sentiti i tecnici e i colleghi interni che si fanno in quattro e poi un direttore qualsiasi non rispetta come dovrebbe».

«In tutte le attività lavorative quando un contratto termina, o meglio arriva al suo epilogo naturale, non si può parlare di chiusura di errore. Non si può essere sempre avvocati d'ufficio raccontando mezze verità. È il caso della trasmissione Forrest su Rai Radio 1, condotta da due professionisti esterni all'azienda. Il contratto per la stagione 2023 è giunto regolarmente al termine senza chiusure forzate». È quanto si apprende da ambienti del settimo piano di Viale Mazzini, a proposito del programma condotto da Luca Bottura e Marianna Aprile. «Il canale radiofonico - si fa notare - ha un nuovo direttore responsabile che, come sempre accade in tutte le testate, presenterà a fine luglio la sua linea editoriale. Ci chiediamo: ma non è per caso che questo tipo di difese soggettive vengano messe in campo per forzare e influenzare decisioni che ripetiamo sono in capo al direttore responsabile come accade ovunque?».

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