Stefano Tacconi in lacrime a Verissimo: «Pensavo di essere immortale, ma dietro l'angolo c'è sempre qualcosa di inaspettato»

Dopo l'aneurisma celebrale del 2022, l'ex portiere della Juventus si è raccontato su Canale 5

Stefano Tacconi in lacrime a Verissimo: « Pensavo di essere immortale, ma dietro l'angolo c'è sempre qualcosa di inaspettato»
Stefano Tacconi in lacrime a Verissimo: «​Pensavo di essere immortale, ma dietro l'angolo c'è sempre qualcosa di inaspettato»
Domenica 5 Novembre 2023, 16:58 - Ultimo agg. 18:35
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È stata un'intervista commovente quella di Stefano Tacconi a Verissimo. Ospite di Silvia Toffanin, l'ex portiere della Juventus ha parlato dell'aneurisma celebrale che lo ha colpito nell'aprile del 2022.

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L'intervista

In studio con il figlio Andrea, Stefano Tacconi ha raccontato su Canale 5 l'aneurisma che lo ha colpito nell'aprile del 2022: «Pensavo di essere immortale, ma dietro l'angolo c'è sempre qualcosa di inaspettato. Ed è capitato a me. Per fortuna c'era mio figlio in macchina». Di quei momenti, l'ex portiere della Juve non ricorda però nulla: «Non ricordo niente dei primi momenti. La riabilitazione è stata molto dura, pur essendo stato un atleta. Erano 25 anni che non entravo in palestra. Ho dovuto imparare di nuovo a parlare, a camminare. La mia famiglia mi è stata molto vicina. Ora mi dicono tutti che devono stare attento, l'emorragia può tornare e questo mi fa un po' paura. Ma la mia famiglia, che mi è stata molto vicina, mi segue costantemente».

Poi il figlio Andrea, il maggiore, ha raccontato quella mattina maledetta: «Quella mattina si era svegliato con un mal di testa.

Non si sentiva bene, era pallido. Dovevamo andare a Asti per una fiera sulle figurine. Quando siamo scesi dall'auto, è crollato tra le convulsioni. Non respirava, l'ho girato su un fianco e lui ha ricominciato a respirare. Ho chiamato subito i soccorsi, il tempismo è stato fondamentale».

L'aiuto della fede

Per Stefano Tacconi un aiuto importante è arrivato dalla fede: «A casa mi hanno dato un mausoleo di Padre Pio. Mia moglie porta giù tutto, statue, quadri, medagliette. Noi siamo devoti a Padre Pio da sempre. Per concludere questa esperienza dovevamo passare proprio da lì. Mia moglie mi prendeva la carrozzina, io le chiedevo "dove andiamo?" e lei "da Padre Pio". Io le dicevo "ancora? siamo andati ieri". Siamo andati davanti alla tomba e mi ha fatto stare lì 45 minuti a dire il rosario e a vedere la messa. Però un ringraziamento era necessario».

Sul calcio scommesse

Poi la domanda sul caso calcio scommesse che ha scosso la Serie A nelle ultime settimane: «Penso che non ci sia stata tanta educazione da parte delle famiglie. Se si sbaglia va tolto qualcosa, questo va insegnato ai giovani che gudagnano i primi soldi. Rispettare i soldi e rispettare la gente».

Sull'affetto dei tifosi

«Ho sentito fortissimo l'affetto dei tifosi. Ho ripreso in mano il telefono, c'erano così tanti messaggi. Ho faticato a rispondere, ho scoperto di essere ancora amato: quando uno semina, raccoglie. Il prossimo obiettivo? Vorrei portare la mia famiglia in vacanza a Sharm el-Sheikh appena possibile, ce la meritiamo. Senza la suocera, però».

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