Boxe, ecco come migliora la nostra salute mentale

«L’atto di prendere a pugni un sacco sembra fornire una liberazione catartica»

Boxe, ecco come migliora la nostra salute mentale
di Ferdinando Gagliotti
Lunedì 26 Dicembre 2022, 09:40 - Ultimo agg. 16:35
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A leggere o ascoltare la parola “boxe”, non può che venirci in mente un furioso combattimento tra due lottatori guantati sul ring, magari con i volti insanguinati, provati dai colpi, con la folla intorno che incita a squarciagola. Viene quindi d’istinto associare questa disciplina alla violenza, all’aggressività, alla voglia di prevalere fisicamente sull’altro. La boxe però è molto più di quanto siamo abituati a immaginare: stando a quanto scoperto da uno studio pubblicato sull’American journal of lifestyle medicine, essa può avere una moltitudine di benefici sulla salute mentale.

Ma come può uno sport associato alla rabbia avere un impatto positivo sul nostro benessere psicologico? «La letteratura scientifica - spiega Valerio Esposito, personal trainer professionista - è piena di esempi che mostrano come l’attività fisica, sia di natura aerobica che anaerobica, così come esercizi di mobilità e flessibilità, riesce a migliorare la salute e a svolgere un ruolo fondamentale nel trattamento degli stati depressivi e d’ansia».

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Lo studio sopracitato ha evidenziato come sia in particolare la boxe senza contatto, ovvero la boxe priva di un contatto diretto con l’avversario, a funzionare nel prenderci cura della nostra salute mentale. «L’atto di prendere a pugni un sacco, ad esempio, sembra fornire una liberazione catartica che altre discipline sportive non riescono a fornire. Questa azione porta a una dissipazione di energia, che a sua volta conduce all’abbassamento dei livelli di rabbia, stress, ansia, con conseguente miglioramento della qualità della vita. Tra gli adolescenti, si notano persino miglioramenti in ambito scolastico», continua Esposito.

«La boxe e il resto delle arti marziali hanno diversi punti in comune per quanto riguarda l'allenamento, in termini di consapevolezza e percezione del proprio corpo, attraverso esercizi definiti giochi di gambe, shadow boxing - la boxe ombra - e altre differenti tecniche di impatto.

Esistono inoltre benefici dal punto di vista metabolico: i pazienti che soffrono, ad esempio, di depressione, hanno maggiori rischi di sviluppare nuove patologie come obesità, diabete e malattie cardiovascolari. I programmi di boxe senza contatto sono in grado di migliorare il body mass index - l’indice di massa corporea - la glicemia a digiuno, la frequenza cardiaca a riposo, la pressione sistolica arteriosa».

«Tornando allo studio - riprende il personal trainer napoletano -, questi allenamenti presi in esame sono stati struttrati come appuntamenti settimanali (1-4 volte), per una durata compresa tra le due e le venti settimane. Queste sedute di allenamento partivano con il riscaldamento, proseguendo con il lavoro tecnico - shadow boxing o pad work con gli istruttori -, quindi lavoro al sacco e infine un momento dedicato al defaticamento, che comprendeva esercizi di allungamento ma anche di respirazione profonda. I round sono stati organizzati in una sequenza temporale in formato di HIIT, High intensity interval training, da due-tre minuti di lavoro con uno di pausa».

«Da sempre - conclude Esposito - la boxe è associata a una forma di sfogo della rabbia. Molti studi hanno già dimostrato l’efficacia di questa disciplina - e quindi del colpire un sacco - per controllare in modo sano la propria aggressività complessiva».

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