Edizione numero quattro del Waterpolo Festival. Dal 17 al 21 agosto all’Aquatic Centre un coacervo di lingue e nazionalità. Non una Babele ma team provenienti da New York, dalla California, Georgia, Florida, Utah, pure da Trinidad con giocatori italiani, spagnoli, serbi, ungheresi, russi, che vivono negli United States of America. Si alterneranno in diverse location: mare e swimming pool.
Formula vincente non si cambia. Format ideato nel 2014 da Adrian Cummins di concerto con due amici napoletani trapiantati nel paese delle stars and stripes, organizzatori convinti della manifestazione: Marco D’Agostino e Gianluigi Dellaccio. Il primo di Capo Miseno, italoamericano che vive a Washington, che si è allenato per un anno intero al Molosiglio, proprietario e gestore di Pizza NY Margherita e Tony’s NY Pizza. Il secondo, Jerry per i più, partito da via Diocleziano, quartiere Fuorigrotta, nei pressi dello stadio San Paolo, detentore di una catena di gelaterie, chef presso Dolci Gelati, The Stylist of your palate, tenuto in grande considerazione dal vice presidente americano, nonché vincitore della gara d’appalto per la fornitura di ice cream al National Parks, lo stadio di baseball nella capitale statunitense, dove Papa Benedetto XVI celebrò messa nel 2008. Intuizioni geniali made in Naples.
Trascorsi giallorossi comuni. Ad unire Buonocore a Dellaccio lo scudetto juniores conseguito nel 1994 con la Canottieri. “Pareggiammo con il Recco, Violetti parò un rigore alla fine. Vincemmo con il Civitavecchia e il gol di Jerry (Dellaccio) dal bordo ad un minuto dal termine risolse la partita: palo goal. Incredibile davvero. Scattò la festa. Indimenticabile” racconta Buonocore junior. Contatti mai interrotti tra i due compagni scudettati. Passeranno poi vent’anni per la riconquista del titolo giovanile con Enzo Massa in panchina e Velotto in vasca. «La pallanuoto a mare è uno spot meraviglioso». Si inizia da piccoli insomma, rivela il difensore partenopeo che ha riportato la Canottieri in Champions League. «Cominciai a Capri.