«Le azioni di due tecnici tesserati, ignobili e lontane anni luce dallo spirito sportivo del pugilato, vanno censurate e condannate senza nessuna giustificazione e dovranno essere sanzionate e censurate nelle modalità più severe». Lo scrive la Federpugilato campana in una nota in riferimento a quanto accaduto a Recale, in provincia di Caserta, ai campionati giovanili regionali junior di pugilato. In quell'occasione un allenatore ha contestato il verdetto di un incontro in cui il figlio è stato dato perdente. È sceso dal ring, ha inseguito e aggredito gli arbitri. Ha poi colpito altre persone presenti: tre sono finite in ospedale con ferite di una certa gravità.
«Il comitato regionale Campania FPI, - scrive la nota - interpretando anche il pensiero di tutto il pugilato campano sano e sportivamente onesto, prende nettamente le distanze da quanto verificatosi domenica 20 settembre scorso in occasione delle finali dei campionati regionali Schoolboy e Junior». «Questo comitato ha chiesto la convocazione urgente di un consiglio direttivo, per difendere l’integrità e la moralità di quanti praticano questa disciplina nel pieno rispetto delle regole sportive e comportamentali. Ed inoltre per invitare gli organi centrali di giustizia sportiva a dimostrare subito intransigenza assoluta verso questi comportamenti e a sanzionarli nel modo più severo possibile».