Mondiale di nuoto, niente 1500 metri per Paltrinieri: si ritira e pensa a Parigi

Il campione in carica ha deciso di ritirarsi dopo il flop di ieri

Mondiale di nuoto, niente 1500 metri per Paltrinieri: si ritira e pensa a Parigi
Mondiale di nuoto, niente 1500 metri per Paltrinieri: si ritira e pensa a Parigi
di Piero Mei
Giovedì 27 Luglio 2023, 13:16 - Ultimo agg. 16:08
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Greg ha detto basta. Provato dalle mille fatiche (con 999 trionfi per restare nel numero) e dalle ultime avversità che nella stagione ne hanno condizionato la preparazione, Paltrinieri ha deciso di non infliggersi un supplizio supplementare e dunque di non partecipare alla gara dei 1500 metri, di cui è campione in carica, e nel quale aveva chiuso con il record europeo di 14:32.80, record che ora è a rischio sotto le bracciate di un Wiffen, di un Wellbrock, di un Martens.

Greg torna a casa in anticipo (è partito per l'Italia questa mattina): vuole andare in vacanza, magari dopo che la sua fidanzata, Rossella Fiamingo, avrà finito con gli impegni che ha nei mondiali di scherma a Milano (un amore da medaglia), vuole riposarsi e poi riprendere il cammino bruscamente interrotto da quegli 800 metri che gli sfacciati ragazzetti del Terzo Millennio hanno disputato a tutta birra e che lo hanno visto in difficoltà fin dalla prima vasca, tanto da fargli dire alla fine che «sì, sono andati fortissimo che forse non li avrei battuti neppure andando forte, però già quando mi sono buttato per i primi cinquanta mi sono sentito stanco e come se pagassi un prezzo che non prevedevo alla fatica del giorno prima per andare in finale».

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Alla fatica del giorno prima, Paltrinieri e i suoi muscoli, il suo fisico attualmente provato (è magro come un’acciuga, lui che si presentava squalo), s’erano aggiunte in anticipo tutti i chilometri del nuoto in mare: quelli della 10 prima, dove era entrato nella top ten ma non nella top three che gli averebbe garantito medaglia e pass per Parigi 2024, più quelli della 5 d’argenti, più i 1500 metri della streptiosa ultima frazione della staffetta che aveva dato all’Italia l’oro. 16 chilometri e mezzo di gare, e chissà quanti di training. «Ma in mare - ha detto - puoi metterci una pezza, in piscina no».

Già, in mare hai le onde e il gruppo, in piscina sei solo con la striscia blu sul fondo.

Si era qualificato spremendosi al limite e oltre: ottavo e ultimo tempo buono. Forse lui, come tutti, ha creduto nel suo ennesimo miracolo, che a questo ci ha abituati. Non c’è stato e anzi la situazione è sembrata peggiorata a vista d’occhio. Quando mai Greg ha visto in faccia gli avversari che gli venivano incontro dopo aver virato con largo anticipo su di lui? Quando mai si è sentito quello contromano in autostrada? Così, tirate le somme e fatte le analisi del caso, insieme con lo staff ha deciso che era il caso di fermarsi.

 

Poi ricomincerà, perché il 2024 è un altro anno da faticare: prendere la qualifica per la 10 chilometri olimpica, magari al mondiale d’inverno a Doha, e quindi garantirsi il piacere di nuotare nella Senna ripulita (lì nuotarono già a Parigi 1900, pure con gare da circo, come il nuoto ad ostacoli o il nuoto subacqueo) e pensare anche alla vasca che verrà prima, perché il palinsesto olimpico prevede prima la piscina e poi il fondo, e non come quello mondiale che prevede il contrario e anche questo ha, probabilmente, fatto da detonatore su Greg e il suo fisico.

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