Mondiali di Manchester, il tris di Vincenzo Boni

Il campione napoletano accresce il suo palmares internazionale

Vincenzo Boni, classe 1988
Vincenzo Boni, classe 1988
di Diego Scarpitti
Domenica 13 Agosto 2023, 19:42 - Ultimo agg. 20:15
4 Minuti di Lettura

Due orecchini e tre medaglie. Tanta serenità soprattutto. Il barometro segna buon tempo, finalmente. Si è dissipato l’annuvolamento e le tensioni della vigilia si sono stemperate in acqua. Splende il sole anche a Manchester. «Concilio et labore», il motto della città inglese. Saggezza e fatica, wisdom and effort. E’ questa la formula vincente che Vincenzo Boni ha applicato ai Mondiali paralimpici 2023 nel regno di Sua Maestà. E il plurititolato campione napoletano non ha tradito le attese, calando il tris iridato. Due bronzi e un argento il magnifico bottino d’oltremanica.

Spedizione. «Sono partito fiducioso e carico, convinto di andare a podio», racconta l’atleta delle Fiamme Oro. «I mesi precedenti sono serviti a differenziare la preparazione sulle tre distanze. E non sono mancate le sorprese», dice il classe 1988. «Tutto si è sbloccato dopo la prima gara.

L’attesa è stata decisamente logorante. Vedere vincere i miei compagni è stato piacevole, ma speravo arrivasse in fretta il mio turno», ammette.

Terzo posto. «Ho esordito con il bronzo nei 50 dorso (48”95). E’ stata una bella soddisfazione ed ho sfiorato anche l’argento», osserva Boni. «Sono sceso in acqua un po’ teso, sapendo di dover percorrere una distanza breve. E questo, forse, non mi ha consentito di dare fondo a tutto il mio potenziale. Il risultato iniziale mi ha dato la carica per le gare dei giorni successivi».

 

Secondo posto. «Nei 200 metri stile libero (3’37”70) ho messo a punto la strategia con il mio tecnico Alessio Sigillo. Sono stato in seconda posizione sin dall’inizio e sono contentissimo della medaglia ottenuta», argomenta appagato Vincenzo (categoria S3).

Terzo posto bis. «Una bella sorpresa nei 100 metri stile libero (1’42”22), gara dal livello tecnico altissimo. Sono andato a podio su tutte le distanze percorse. Mi esaltano le gare sulla lunga distanza, perché riesco ad impostarle con maggiore scioltezza», argomenta entusiasta. «Si tratta di tre medaglie pesanti ed importanti», che vanno ad aggiungersi al già nutrito palmares: ben 47 titoli italiani e 23 internazionali. Una enormità clamorosa.

Trascorsi. «Ho cominciato nel 2015 e andare ancora a medaglia a livello internazionale a 35 anni mi fa dire che sto lavorando bene. Sono consapevole dell’impegno profuso, procedo in tranquillità e senza pressione», asserisce il campione partenopeo. «Il Caravaggio Sporting Village mi ha sempre sostenuto e ho abituato la mia società al raggiungimento di obiettivi o di una prestazione di alto livello. Non a caso sono arrivate tre medaglie in questa stagione, frutto di programmazione», tiene a precisare.

Festeggiamenti. Accolto al rientro in maniera trionfale a con tanto di striscione. «Da oggi siamo tutti più Boni. Bentornato campione. I tuoi amici e sostenitori delle 10 parole». Alle spalle si lascia «un anno veramente duro».

Duplice serenità (nella mente e nell’animo). «Ho intrapreso un percorso di fede alla Desolata di Bagnoli con don Christian Suriano, il mio padre spirituale. Ho scoperto un nuovo Vincenzo Boni». Intreccio fede e ragione. «E poi il grande lavoro con lo psicoterapeuta Massimiliano Gaudino: un percorso di cui avevo assoluto bisogno». Binomio puntellato con un altro aspetto di non trascurabile valore. «Ha giocato un ruolo fondamentale anche il nutrizionista Luca Di Tolla, che mi ha permesso di arrivare in acqua con una leggerezza fisica forse mai raggiunta nel corso degli anni, per affrontare in maniera ottimale le tre diverse distanze. Mi sento bene fisicamente, frutto di un piano di integrazione», evidenzia Vincenzo.

Campione del mondo per la terza volta. «E’ stata la competizione più bella. Sono rinato, mostrandomi gioioso e scherzoso. Sono andato in Inghilterra non per cercare il risultato a tutti i costi, ma per divertirmi e dare il meglio», afferma il bronzo a Rio 2016. «Ho sperimentato sensazioni bellissime. Saper di aver contribuito al medagliere azzurro è davvero gratificante. Ho acquisito una serenità che mi ha permesso di esprimermi al meglio».

Napoli nel cuore (e sulla pelle). «Ho festeggiato il terzo scudetto in giro per la città: da piazza Plebiscito ai Quartieri. Tappa obbligatoria il murales di Maradona. Ho seguito allo stadio la sfida con l’Udinese (niente pass ma regolare ticket)». Fede azzurra irrinunciabile per l’habitué dell’impianto di Fuorigrotta, dove ha preso parte ai concerti di Franco Ricciardi, Coldplay e Tiziano Ferro. «Ho fiducia in Rudi Garcia e nel presidente Aurelio De Laurentiis: attendiamo la chiusura del mercato», esterna l’appassionato tifoso.

Futuro clorato. «Ora un po’ di meritato riposo. Si prospetta una stagione significativa. Mi attendono gli Europei e le Paralimpiadi di Parigi, ovvero il traguardo di un lunghissimo viaggio», conclude fiducioso Boni (nelle foto di Augusto Bizzi).

© RIPRODUZIONE RISERVATA