La parole d'ordine è: «Fermare Bellingham». Il fenomeno di Southgate ha già stravolto la vita di Giovanni Di Lorenzo pochi giorni fa, quando ha mandato in tilt la difesa del Napoli nella gara del Maradona di Champions. «Fermare Bellingham» e Di Lorenzo sa bene che non è una missione semplice. «Ma non abbiamo studiato nulla di speciale per lui». Perché questi inglesi hanno forse il più forte al mondo in questo momento. Con tutto il rispetto per i vari Kane, Maddison, Rice e gli altri big. Per Di Lorenzo questi giorni in Nazionale sono stati particolari: anche perché si è occupato anche del Napoli, dal ritiro di Coverciano, rispondendo alle telefonate di De Laurentiis che ha voluto sentire il parere del capitano sulla situazione della squadra. Ma in queste ore, rimettendo piede a Wembley, impossibile per Di Lorenzo non ricordare quell'11 luglio del 2021 quando nel cielo di Londra, alzò la coppa dell'Europeo. «Un'emozione tornare qui, giocare ancora contro l'Inghilterra, sognare di poter vincere come abbiamo fatto in quella straordinaria estate». I tre punti valgono tanto: non è questione di prestigio, è una vittoria che serve a scalare l'Everest della qualificazione a Euro2024. «Sarà una grande occasione per vedere che livello abbiamo raggiunto. Siamo una squadra forte e abbiamo tutte le armi per metterli in difficoltà. Con il ct Spalletti abbiamo iniziato il nuovo corso e vogliamo far bene questa sera», dice il capitano del Napoli.
Di Lorenzo ha chiamato la bimba nata da poco Azzurra. In onore del Napoli, certo, ma anche dell'impresa di Londra. Che è qualcosa che è rimasto dentro. La notte in cui abbiamo creduto, in Italia, di essere tornati imbattibili. Ma poi ci ha pensato la Macedonia del Nord (con Di Lorenzo assente per infortunio) a riportare l'Italia del pallone terribilmente con i piedi per terra. «Quando giochi in questi stadi contro queste grandi squadre sicuramente ci vuole personalità nel giocare la palla e cercare di mettere in pratica quello che abbiamo provato in questo raduno e in quello precedente. Ci conosciamo già di più e conosciamo di più quello che vuole il mister. Dal primo raduno con Spalletti ho visto progressi da parte di tutti. Lui è rimasto uguale a Napoli, molto carico per questa nuova avventura», sostiene ancora il numero 2 del Napoli. Contro Malta, Luciano Spalletti lo ha tenuto a riposo.