Lazio, Sarri: «La Champions un onore, dobbiamo aiutare Immobile. Simeone? Non condivido il suo calcio, ma lo stimo»

Le dichiarazioni del tecnico della Lazio in conferenza stampa

Sarri
Sarri
di Valerio Marcangeli
Lunedì 18 Settembre 2023, 16:54 - Ultimo agg. 17:37
5 Minuti di Lettura

Dopo il silenzio stampa post Juventus, Sarri è tornato a parlare in conferenza a Formello in vista dell’esordio in Champions League. Il tecnico della Lazio non si è nascosto: «Una partita del genere può essere sia un'opportunità che un rischio». Ecco come ha risposto alle domande alla vigilia del match con i Colchoneros.

Che risposte si aspetta dalla sua squadra?

«Che proseguano i miglioramenti togliendo i difetti di questo inizio di stagione. I più evidenti sono un approccio in cui facciamo fatica e poi i momenti decisivi nelle zone decisive: troppo morbidi nella nostra area e un po’ assenti in quella avversaria. A livello di espressione di gioco negli altri 70 metri di campo stiamo facendo dei passi in avanti».

Ha cambiato opinione sul calcio di Simeone?

«Io dissi che il mio modo di vedere era diverso da Simeone, ma ne avevo una grande stima. Alla fine ha fatto benissimo in Europa e in Spagna, quindi ho ancora grande stima nei suoi confronti».

Lazio-Atletico Madrid: dove vederla in tv e streaming, probabili formazioni e orario

Quella di domani è un’opportunità?

«Penso che bisogna pensare partita dopo partita.

In questo momento il calendario ci propone questo. Abbiamo dei problemi, ma abbiamo fatto anche qualche passo in avanti nelle ultime due gare. Ora dobbiamo fare quello decisivo. Può essere un’opportunità, ma anche un rischio».

È il momento migliore per affrontare l’Atletico? E sui ritmi della Champions League…

«La nostra squadra è rimasta corta anche nei momenti di difficoltà. Abbiamo avuto un approccio diverso con baricentro basso, ma quando abbiamo giocato non abbiamo concesso molto ripartenze. Mi dispiace che stiamo subendo gol in situazioni facilmente evitabili e i 54 palloni giocati dentro l’area dell’ultima partita non trasformati in qualcosa di concreto mi fanno pensare che abbiamo bisogno di migliorare lì, perché si decidono lì le partite. Domani dobbiamo fare risultato, non so se sia il momento migliore o peggiore per affrontare l’Atletico. Non bisogna pensarci».

 

Su Immobile e poi sulla possibilità di vedere insieme Guendouzi e Kamada...

«Ciro ha il destino dei grandi bomber. Non ne puoi fare a meno quando segna e viene criticato quando non segna. In questo momento la squadra sta dando poca profondità con troppi movimenti verso la palla. La squadra deve aiutarlo di più e lui deve cercare di più la profondità. Penso che ci sarà la possibilità di vedere Kamada e Guendouzi insieme. Magari quando Luis Alberto sarà stanco».

Cos’ha in mente a livello tattico per la gara?

«Noi siamo più strategici che tattici. Andiamo più sulla filosofia che sui cambiamenti in una singola partita. Ora dobbiamo far funzionare cosa non è andato bene in questo inizio».

È tornato il difetto dell’approccio?

«Se ti dovessi dire che il nostro approccio è stato sbagliato direi qualcosa di troppo. Semplicemente mancava aggressività, ma a livello di applicazione c'eravamo nelle ultime gare. Ci manca un po’ di cattiveria all’inizio».

Sui gol subiti…

«L’approccio al secondo tempo è stato un problema anche lo scorso anno, quello alla partita meno. Ma non c’è una spiegazione logica quando si parla della testa di trenta persone, che tra l’altro si allenano con un bel piglio».

La Champions può resettare l’arrabbiatura dell’Allianz?

«A Torino la società ci ha chiesto di non andare a commentare la partita. La Champions è un’altra storia, la manifestazione più importante per club e deve essere sia un onore sia un piacere lottare su ogni singola palla per cercare di fare il massimo».

Come ha visto la squadra in queste ultime ore?

«Quando si gioca ogni 70 ore c’è poco da vedere. Dal punto di vista mentale non c’è tempo e né sarebbe giusto soffermarsi sulla gara precedente».

Che reazione si aspetta dopo Torino? E su Guendouzi regista...

«Questi ragazzi hanno lottato per due anni per arrivare a giocare questa partita. Non c’è bisogno di nessuna reazione, il livello di motivazione deve essere altissimo. Guendouzi regista? Impossibile».

Sugli obiettivi nel girone...

«Noi intanto pensiamo a fare risultato per domani. Poi se si vede i risultati sulla carta è il Celtic la squadra più forte. Conosco poco il Feyenoord quindi dobbiamo solo fare il massimo con l’Atletico per ora».

Come è cambiata la Champions secondo lei?

«Le partite della Champions sono sempre difficili. Le squadre sono di alto livello qualitativo e fisico quindi è impossibile aspettarsi gare semplici. Poi chiaramente nel corso degli anni si è ampliato il divario con le otto più grandi, ma era una competizione tosta anche otto anni fa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA