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Messi contro Mbappè, la finale delle stelle a libro paga dell’emiro

Le due stelle del Psg protagoniste di Argentina-Francia: è la vittoria dei reali del Qatar

Messi contro Mbappè, la finale delle stelle a libro paga dell emiro
Messi contro Mbappè, la finale delle stelle a libro paga dell’emiro
di Stefano Boldrini
Articolo riservato agli abbonati
Venerdì 16 Dicembre 2022, 07:44
4 Minuti di Lettura

E alla fine c'è la finale che tutti volevano, ma che soprattutto reclamava la famiglia reale del Qatar: Messi contro Mbappé, i due gioielli della corona. Da Doha a Parigi, andata e ritorno, passando per il Psg, il club che rappresenta l'emirato in Europa ed è servito, strategicamente, per tirare la volata verso il mondiale del 2022. Quando nel 2011 Qatar Sports Investments acquistò la squadra parigina, gli obiettivi a lunga scadenza erano due: la conquista della Champions e la grande vetrina iridata. Il primo è stato sfiorato nel 2020, con la sconfitta nella finale contro il Bayern Monaco. Il Psg ci riproverà perché la Champions è ormai un'ossessione. Il secondo, nonostante il fallimento della nazionale qatariota, si sta realizzando. Ecco una finale mondiale forse irripetibile, che oppone i due migliori giocatori del momento: Messi, che si porta dietro il passato e Mbappé, che rappresenta la spinta verso il futuro.

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Domenica potrebbe scapparci il picco planetario nell'audience tv: miliardi di persone si collegheranno dagli angoli più remoti della terra e l'emirato, grande come l'Abruzzo, sarà il centro del mondo. Comunque vada, la famiglia reale di Doha farà festa, anche se il Qatargate, esploso in Europa in questi giorni, potrebbe regalare nuovi scenari e ridimensionare il successo del torneo iridato. Lo scandalo corruzione che sta travolgendo le istituzioni europee riapre il libro delle ombre. Il calcio può rivendicare un primato: fu proprio un movimento di tangenti, ormai certificato, che consegnò al Qatar il mondiale 2022. Le stesse procedure che hanno portato al rinnovo del contratto di Mbappé con il Psg hanno lasciato perplessi. Un affare di stato, in cui il presidente della Francia, Emmanuel Macron, ha recitato un ruolo, facendo pressing nei confronti di Kylian per convincerlo a restare. Con due differenze sostanziali: il Psg pensa alla Champions, mentre la Francia è concentrata sull'Olimpiade di Parigi 2024. Il comune denominatore è il business. Un altro elemento, in nome del dio denaro, unisce la Francia al Qatar: dopo la Brexit, Parigi è diventata la principale piazza finanziaria d'Europa, togliendo lo scettro alla City di Londra. In questa finale, per nostra fortuna, c'è anche la storia di due campioni sublimi. Quando il 20 dicembre 1998 Kylian Mbappé vede la luce del mondo, Leo Messi ha 11 anni e da undici mesi si sottopone quotidianamente ad un'iniezione per curare il deficit dell'ormone della crescita. Spesso Leo s'inserisce l'ago da solo, come fosse la cosa più naturale del mondo.

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E' tesserato con il Newell's Old Boys, che ha promesso di sostenere la sua famiglia nelle cure 1.000 dollari al mese -, ma il club argentino non rispetterà la promessa. Leo, per completare il protocollo, dovrà volare in Catalogna, dove il padre, Jorge, ha lontani parenti. Sostiene il provino al Barcellona e bastano pochi minuti per convincere i dirigenti blaugrana ad arruolare questo ragazzino argentino, originario di Rosario, che corre con il pallone tra i piedi a velocità elevatissime. I test medici rassicurano il Barcellona: le cure funzionano. Leo raggiungerà un'altezza normale. Ventiquattro anni dopo, Messi e Mbappé, compagni di squadra nel Psg, divisi da Neymar ottimi rapporto per Leo, pessimi per Kylian -, si contendono il titolo nella finale da sogno. Il mondiale del fattore M: Messi, Mbappé, Marocco, Maradona (evocato a ogni angolo e sospiro) e, tornando a bomba, di Macron, in tribuna in semifinale e nella partitissima di domenica. Il presidente francese ha invitato il suo omologo, Alberto Fernàndez, ma il collega argentino resterà a Buenos Aires.
IL GIGANTE
Messi, il ragazzo che dovette curarsi per crescere, è un gigante dello sport. I suoi numeri sono top a tutti i livelli. Sui social (387,3 milioni di followers su Instagram, 188,5 milioni Facebook), è secondo solo a Ronaldo, che ha però alimentato il culto del personaggio. Mbappé è lontano da certe cifre: 78 milioni Instagram, 9,8 milioni Twitter, 15 milioni Facebook. Messi e Mbappé condividono la vetta della classifica cannonieri: 5 gol a testa. La finale vale anche per il trono dei bomber, ma un'altra sfilza di dati incorona l'argentino: 1° nei tiri in porta (27), 1° nei falli subiti (20), 1° nei dribbling (37), 1° nelle occasioni create (18), 1° nella somma reti più assist (8).
CAFU E RIVALDO
Il mondo tifa Messi: ieri pezzi da novanta del calcio brasiliano, come Cafu e Rivaldo, hanno espresso l'augurio che trionfi Leo. Mbappé si è messo contro il Sud America a maggio, in un'intervista sui massimi sistemi: In Europa giochiamo sempre partite di alto livello. Nel continente sudamericano il calcio non è avanzato come in Europa. C'è molta grandeur nelle parole di Kylian, ma Messi ha una grandezza superiore: è il numero uno della nostra epoca.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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