Reina: «La Serie A non è un "bluff"
Con Sarri squadra diversa»

Reina: «La Serie A non è un "bluff". Con Sarri squadra completamente diversa»
Reina: «La Serie A non è un "bluff". Con Sarri squadra completamente diversa»
di Daniele Magliocchetti
Giovedì 2 Settembre 2021, 12:58 - Ultimo agg. 14:00
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Pepe Reina esalta la Lazio e Maurizio Sarri. Il forte ed esperto portiere spagnolo si è confessato in una lunga intervista al quotidiano Marca. I temi toccati sono diversi, ma si parte dalla squadra biancoceleste e dalla sua avventura col nuovo tecnico. «Con Sarri è una Lazio completamente diversa. Dobbiamo adattarci e siamo un po' indietro in questo senso. Vogliamo assimilare le idee dell'allenatore il prima possibile. Dobbiamo difendere meglio dell'anno scorso e non subire quei 55 gol. È l'obiettivo numero uno. Sarri fa pressione e cerca di avere il controllo del territorio e del pallone, ovviamente quando possibile». Le differenze nell’applicazione di queste idee nel calcio italiano rispetto a quello spagnolo non sono poi così tante secondo l’estremo difensore laziale: «Il calcio si evolve. Non so se il catenaccio fosse un mito, ma ora squadre come l'Atalanta, noi o il Napoli giocano meglio e le partite sono più aperte. Basta vedere la Serie A, non è un "bluff"».

Reina, il record e Donnarumma

Prima di ritirarsi, Reina vorrebbe togliersi alcune soddisfazioni: «Vorrei superare le 1000 partite e le 186 presenze di Casillas nei tornei europei. Ma ce n'è un altro che mi piace di più: il portiere del XXI secolo che ha mantenuto di più la porta inviolata. Inoltre, nelle partite europee, non ho tante partite di Champions League come Iker (186) o Cristiano (182), che sono fenomeni». Sul suo ex compagno e portiere della Nazionale italiana, Gianluigi Donnarumma, Reina non ha dubbi: «È un punto di riferimento, ha tutto per essere tra i primi tre al mondo per ancora tanti anni».

Infine sul futuro e sulla sua prossima carriera, il portiere della Lazio ribadisce: «Ho ancora un anno di contratto alla Lazio e sinceramente mi vedo qui a Roma, credo che finirò qui la mia carriera.

Poi mi piacerebbe fare l’allenatore, vedremo».

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