De Rossi, buona la prima: l'affetto dell'Olimpico e il 4-3-3. Verona battuto 2-1 con Lukaku e Pellegrini

L'attaccante e il capitano mettono la firma sulla partita

La Roma batte 2-1 il Verona: De Rossi vince all'esordio, bene Lukaku e Pellegrini
La Roma batte 2-1 il Verona: De Rossi vince all'esordio, bene Lukaku e Pellegrini
di Alessandro Angeloni
Sabato 20 Gennaio 2024, 20:31 - Ultimo agg. 21 Gennaio, 11:27
4 Minuti di Lettura

È l'Olimpico che ti aspetti: arrabbiato con la squadra, velenoso verso la proprietà, pronto a salutare, con estremo calore, Mourinho e con altrettanta passione un figlio di Roma, De Rossi. Poi, c'è il Verona, demolito dal mercato e in balia degli aventi, che devi battere e se non hai la testa giusta non ci riesci. La missione si compie in poco tempo, dopo mezz'ora, la Roma è già avanti di due gol, Lukaku firma il primo, Pellegrini il secondo. La sofferenza arriva nella ripresa, con i veronesi capaci di spaventare la Roma e di sfiorare la rimonta. 

Dybala infortunato? Reazione rabbiosa dopo il cambio in Roma-Verona: ecco cosa ha fatto in panchina

Lo schieramento

Osservi la squadra e dici, c'è la mano di De Rossi, si vede ed è evidente. No, forse non ancora, non può essere tutto ribaltato in tre/quattro giorni. Però i principi sono chiari e soprattutto sono diversi da quelli dettati dallo Special. Giusti, sbagliati, non lo sappiamo ancora, di sicuro si riparte da nuove idee, diciamo più vicine a un calcio moderno. Poi, gli uomini sono quelli, con i loro limiti che ben conosciamo e che hanno portato la Roma lontano dal quarto posto. Sono i principi che dovranno servire a Daniele a riportare in alto la Roma e a guadagnarsi l'ambita riconferma a fine stagione. Si ricomincia dalla difesa a quattro, con i terzini che cercano l'interno del campo, specie Karsdorp; Spinazzola accompagna, scatta ma dura solo 28 minuti, al suo posto Kristensen, e non Zalewski, che De Rossi vede in una posizione più «alta» e infatti dopo dieci minuti della ripresa andrà a sostituire Dybala, sfiancato dal doppio lavoro, avanti e indietro per il campo. Pellegrini sembra un altro, nel suo vero ruolo da mezz'ala e, oltre al gol, fa il regista, rincorre gli avversari, lo trovi anche dentro la sua area a ribattere un tiro velenoso verso Rui Patricio. È lui ad avviare il primo gol della Roma, poi ElSha e Romelu faranno il resto ed è lui a concludere da dentro l'area l'azione del raddoppio, raccogliendo un assist del Faraone e bucando Montipò con un sinistro sotto la traversa. 

L'andamento della partita

Nel 4-3-3 «derossiano», ElSha fa l'esterno alto a sinistra, Dybala è a destra, con meno forza difensiva. Diciamo che la Joya è più libero di occupare le posizioni che desidera, ma il lavoro di ripiefamento lo deve fare e, con le forze al limite, dura quel che può, un'ora scarsa. Paredes è il regista, pronto ad abbassarsi in fase difensiva, con il 433 che diventa simile a quello spallettiano, ovvero 4-1-4-1. Nel secondo tempo si riaffacciano i limiti di una squadra che non a caso Mou aveva lasciato al nono posto. Si sente la stanchezza, le distanze tra i reparti aumentano e i cambi per dare una scossa non ci sono. Entrano Zalewsky al posto di Dybala e Belotti nel finale per El Shaarawy. Il Verona prende coraggio e rischia addirittura la risalita. Prima, alla squadra di Baroni viene annullato giustamente un gol di Folorunsho (fallo su Karsdorp), poi sbaglia un rigore con Djuric (concesso per fallo di mano di Llorente, un penalty dell'era moderna avrebbe detto Mourinho) e poi segna con Folorunsho.

I minuti finali portano brividi sulla schiena ai giallorossi, il Verona tiene palla e manda la Roma in apnea. De Rossi lo sa, non saranno rose e fiori, ma per ora può godersi una vittoria che porta ossigeno. In attesa di tempi migliori, quando potrà contare su calciatori più specialisti ed esperti, come Smalling, Mancini e Cristante. E chissà, anche Sanches. Inevitabile il bagno d'affetto sotto la Sud a fine partita: De Rossi sorride, la nottata è passata. Ma non sarà l'unica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA