Una pagina indimenticabile della storia granata, una pagina scritta da una grande Salernitana che diventa a tutti gli effetti la bestia nera del Milan (1-1 a San Siro). Come richiesto a gran voce alla vigilia dal proprio allenatore, i granata giocano per tutti i novantanove minuti una gara fatta di personalità e di carattere. Anzi, all’inizio anche di pressione. Grande pressione. Con le novità Mazzocchi e Bohinen e Dia nell’ormai collaudato 3-4-2-1 con Kastanos e Candreva finti trequartisti, la squadra di Paulo Sousa parte infatti con il piede costantemente pigiato sull’acceleratore. Poi, però, dal ventesimo il copione della sfida inizia passo dopo passo a cambiare. Il Milan, infatti, entra in partita prendendone subito il controllo. La Salernitana, però, si difende compatta e concede appena due occasioni a Leao (23’ tiro strozzato che esce fuori, 37’ tiro deviato in angolo da Gyomber) e una a Giroud (29’ straordinaria rovesciata che finisce di poco alta).
La sblocca Giroud a fine primo tempo: ma nonostante il possesso palla sia ormai costantemente dei rossoneri, i granata hanno la capacità di costruire due grandi occasioni.
Decisivo Dia nella ripresa: al 61’, dopo l’ennesimo regalo difensivo del Milan, i granata si involano con Bradaric sulla corsia di sinistra che è bravo a servire il liberissimo Dia che di piatto destro prima ammutolisce San Siro e poi innervosisce il Milan che si aggrappa Bennacer (65’ sfiora la traversa, al 71’ il Var gli toglie giustamente un rigore) più che ai neo entrati Ibra e Origi. Al tempo stesso ingolosisce Sousa che tenta il tutto per tutto affidandosi al tridente potente formato da Dia, Bonazzoli e Piatek, e la mossa anche in questo caso paga. Fatta eccezione per il miracolo al 76’ di Ochoa su Origi, la Salernitana riparte sempre con il piglio giusto costringendo Maignan (82’ su Piatek) e Thiaw (85’ su Dia) a due respinte provvidenziali. Dopodiché tocca alzare il muro nei minuti finali. All’87 con un pizzico di fortuna Ochoa e Gyomber si salvano con un doppio intervento sulla linea, al 91’ invece il numero uno messicano devia il diagonale di Ibra, mentre al 99’ può cominciare la meritata festa della Salernitana dopo il triplice fischio finale.