«Mister, sono qui: eccomi». Jovane Cabral fa parlare il linguaggio del corpo: è stato dispensato dall'ultima partita che Capo Verde giocherà oggi contro Comore, la sua avventura in Nazionale è terminata anzitempo ed è già tornato nei ranghi granata. Ieri si è allenato da solo al centro sportivo Mary Rosy, insieme a due persone dello staff. Va di corsa, il numero 21 della Salernitana: manda segnali all'allenatore, gioca d'anticipo perché vuole riconfermare la propria titolarità a tutti i costi. Per ripresentarsi in campo, dunque, non ha atteso l'inizio canonico della preparazione, fissato oggi pomeriggio: Jovane vuole saltare per primo sulla giostra del gol che nelle ultime sei partite ha fatto girare solo lui, vuole far parte dell'attacco che Inzaghi sta ridisegnando.
Fin qui c'è solo Simy nel casting, in attesa che SuperPippo si pronunci sull'inserimento in lista dell'attaccante nigeriano.
A Jovane spiegherà che un attaccante sotto porta non debba fare sfoggio necessariamente di forza e potenza, piuttosto diventa letale soprattutto se indirizza veloce il pallone lontano dalla sagoma del portiere. Di giustezza e di precisione: Cabral lo ha già fatto in casa contro il Frosinone, afferrando l'unico punticino delle ultime sei gare, durante la gestione Sousa. Dopo i 28' di assaggio contro l'Udinese, lo scorso 28 agosto, l'ex Sporting Lisbona ha giocato ininterrottamente da titolare dalla trasferta di Lecce (3 settembre) a quella di Monza (8 ottobre). Creativo, duttile e pericoloso in zona gol: tutte queste caratteristiche fanno comodo ad Inzaghi ma Jovane dovrà aggiungervi attenzione quando scappa dalla propria metà campo con il pallone tra i piedi e la difesa in uscita (Monza insegna) e deve anche rincorrere gli avversari per aiutare i propri compagni.
La missione salvezza presenta subito 180 minuti ad alta intensità emotiva, due scontri diretti contro il Cagliari (3.100 biglietti venduti fin qui, dalla Sardegna solo con tessera del tifoso) e Genoa. Gli isolani ne avranno addirittura tre di fila per tentare la sterzata. Nel seguente ordine: Salernitana-Cagliari, Cagliari-Frosinone e Cagliari-Genoa, quest'ultima dopo la giornata del faccia a faccia tra granata e grifoni il 27 ottobre in Liguria. Dunque è già bagarre: un groviglio, trampolini o trappole, un gioco di nervi più che di tattica. Nelle partite che valgono doppio, conta anche avere gli uomini giusti al posto giusto: la Salernitana ha già dovuto rinunciare a Dia contro Lecce e Frosinone ma anche per 65 minuti contro l'Empoli; in due partite salvezza su tre (Frosinone ed Empoli) non aveva neppure Coulibaly. Sono gli inamovibili dei propri reparti e contro il Cagliari la loro presenza deve fare la differenza. Di contro, proprio gli isolani potrebbero far fronte a rinunce: Hatzidiakos (caviglia) ha lasciato anzitempo la Grecia, problemi anche per i difensori Wieteska e Obert, Dossena dispensato per precauzione dall'amichevole contro il Carbonia. Luvumbo è rientrato anzitempo dal ritiro della nazionale angolana dopo il riacutizzarsi di un affaticamento muscolare.