Salernitana-Frosinone 1-1, Jovane Cabral è il nuovo leader granata

Un gol e una traversa: è il nuovo idolo dell'Arechi

Jovane Cabral
Jovane Cabral
di Pasquale Tallarino
Sabato 23 Settembre 2023, 09:00 - Ultimo agg. 24 Settembre, 08:54
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Non è serata per cercare giochi di parole. Dopo un pareggio nello sconto diretto e tanti sospiri, il coraggio di osare lo trova, però, un tifoso della Salernitana nel piazzale antistante la tribuna. Inventa un neologismo granata e strappa un sorriso: «Abracadabral», dice d'istinto, mischiando il cognome del numero 21, Cabral, e la scelta di Sousa, che ha deciso di combattere il mal di gol schierando il capoverdiano Jovane in posizione di falso nove. La scelta era un rischio alla vigilia e teneva conto del momento di assoluta emergenza per la Salernitana e per il proprio reparto offensivo. È diventata, dunque, croce e delizia, ha dato frutti ad intermittenza: in avvio Cabral ha colpito la traversa, poi per abitudine e caratteristiche si è decentrato e la Salernitana si è ritrovata con l'area svuotata, infine ha concluso di nuovo faccia alla porta e ha trovato la giocata vincente. È un ottimista ed è un testardo: dopo aver colpito tre legni in tre partite se non è guinness della sfortuna, ci manca poco non si è scoraggiato e ha di nuovo ripreso confidenza con la porta del Frosinone. Ha fatto gol indirizzando al palo alla sinistra del portiere, proprio all'angolo che aveva scelto contro il Torino, centrando però il palo. È stato lui il condottiero di una serata storta, ha scosso la Salernitana, ha riaperto la partita e ha ridato entusiasmo ai tifosi. Cabral ha festeggiato correndo felice verso la panchina ed a pugni stretti sotto la tribuna. Dopo averlo testato per mezz'ora contro l'Udinese, Paulo Sousa lo ha promosso titolare e lo ha assunto a tempo indeterminato. A Lecce aveva terminato la gara con i crampi, perché aveva giocato una partita intera dopo due stagioni. Poi è diventato il leader dell'attacco e adesso è suo lo scettro, in attesa di Boulaye Dia. In realtà Sousa ha già fatto una prova generale in campo: l'ingresso di Ikwuemesi al posto di Mazzocchi, ha propiziato lo spostamento di Kastanos a destra e l'utilizzo di Cabral di nuovo da sottopunta, durante la partita. È evidente che se Dia fosse della partita, ad Empoli, Cabral potrebbe agire a supporto del senegalese, insieme a Candreva. 

La dote migliore di Jovane non è solo la tecnica calcistica raffinata, unita all'esplosività, ma anche la duttilità, tant'è che l'allenatore granata lo aveva già schierato tuttocampista contro il Torino (tre ruoli: sottopunta, largo sulla fascia e poi anche esterno d'attacco) e ieri ha rotto gli indugi dando seguito a quanto aveva provato al centro sportivo Mary Rosy, durante gli allenamenti blindati.

Ha avanzato Cabral e lo ha schierato falso nove perché la media realizzativa di Botheim è da minimo storico e il calciatore norvegese fa fatica anche a posizionarsi in area di rigore. Si può discutere sull'utilizzo part time di Ikwuemesi ma Cabral è il giocatore che vicino all'area di rigore rende meglio. Il giallo e il blu sono i colori del destino: l'unica rete in Italia realizzata dal capoverdiano con passaporto portoghese era arrivata nella sua precedente esperienza laziale, contro il Verona, nell'ultima giornata di campionato. Storia del 21 maggio 2022. Ieri ha servito il bis che consente alla Salernitana di sperare nel punto di ripartenza.

 

A fine partita, ecco Cabral al microfono di Dazn: «Sono molto felice, speravo nei tre punti ma non ci siamo riusciti. Lavoreremo sodo per ottenerli già la prossima giornata. Dopo tre pali finalmente il primo centro in granata. Mi sono allenato tanto, nelle partite precedenti la palla non riusciva a entrare, finalmente ce l'ho fatta e spero di continuare così». Non si snatura tatticamente, neppure quando deve fare interviste. Lo ammette, è sincero ma in questo momento prende il coraggio a quattro mani e fa il possibile per aiutare ad uscire dal tunnel della crisi di risultati: «Sono un esterno ma sono qui per aiutare la Salernitana e sono disposto a fare tutto quello che il mister mi chiede. Un punto è sempre importante, ma lavoreremo per ottenerne ancora di più». 

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