Avellino, Rastelli furioso con la squadra: ora la reazione con l'Andria

Per l'allenatore c'è da salvare non solo la stagione ma anche la faccia

Massimo Rastelli
Massimo Rastelli
di Marco Ingino
Mercoledì 12 Aprile 2023, 08:26 - Ultimo agg. 08:59
4 Minuti di Lettura

Meno di sei mesi fa, era il 20 ottobre, il ritorno di Massimo Rastelli in biancoverde venne salutato come quello del Messia approdato in terra irpina per salvare una squadra precipitata nella bagarre dei playout.
Corteggiato a furor di popolo e lunsingato da un’offerta importante della dirigenza, il tecnico di Pompei accettò di strappare il suo contratto con il Pordenone in cambio di un accordo blindato e di prospettiva futura per il suo stesso staff: un anno e mezzo con annessa opzione di rinnovo automatico in caso di promozione in B così come di indennizzo nell’ipotesi di un esonero anticipato.

Un investimento consistente in termini economici da parte della dirigenza che, probabilmente, in questa fase ha anche contribuito a farlo restare ancora sulla panchina biancoverde. Quanto di buono Rastelli era riuscito a fare fino a Natale, infatti, è stato rovinato nei successivi quattro mesi che hanno portato alla Pasqua. Un cammino disastroso che nelle ultime dieci partite ha visto l’Avellino soccombere per ben 7 volte, pareggiare solo a Taranto e vincere contro il Foggia e il Giugliano. Bottino a dir poco misero che ha fatto precipitare i lupi nel guado di una classifica anonima, a due punti dalla zona più bassa dei playoff e cinque da quella playout che, paradossalmente, fa più paura sebbene manchi un solo punto alla matematica.
Colpa soprattutto del pessimo primo tempo di sabato contro la Turris che a Massimo Rastelli ha fatto ancora più male della sconfitta.

«La squadra - ha dichiarato nel post gara- non ha fatto nulla di quello che avevamo preparato».
Ammissione grave che ieri ha fatto esplodere la rabbia dell’allenatore alla ripresa della preparazione (Trotta, Aya e Benedetti hanno lavorato a parte, Gambale assente per un lutto). Nel chiuso del Partenio Lombardi, dove è arrivato per primo scuro in volto e parlato per oltre un’ora, i calciatori si sono trovati davanti un Rastelli diverso dal solito che ha lasciato la carota per sostituirla con il bastone. Con parole dure il tecnico ha sollecitato i calciatori a rispondere sotto il profilo della dignità anche per difendere i loro stessi contratti pluriennali che, nel caso di malaugurata retrocessione in D, finirebbero per diventare carta straccia insieme al suo.
Passaggio pungente con cui ha introdotto, come di consueto, il suo lavoro settimanale in vista della sfida di domenica prossima ad Andria in un match che si preannuncia infuocato.

Anche per questa ragione è probabile che Rastelli abbia tentato di rianimare il suo gruppo toccando il tasto dell’orgoglio e della dignità personale di tanti calciatori che sono sembrati già con la testa rivolta alle vacanze.

Particolare che ha indispettito non poco l’allenatore intenzionato a chiudere con la conquista dei playoff la stagione regolare per scacciare del tutto anche la paura di essere risucchiato nella zona playout. Solo così, benché con un bottino di gran lunga al di sotto delle aspettative, potrà provare a restare ancorato alla sua panchina.
Ipotesi che lo stesso Rastelli ebbe già modo di sfiorare nello spogliatoio di Taranto: «A fine stagione- disse- ci fermeremo qualche giorno e poi analizzeremo quello che è stato il mio percorso e quello della squadra tirando le somme».
Somme che sabato scorso, con largo anticipo, ha parzialmente tirato dichiarandosi responsabile «al 20%» al pari delle altre componenti di un campionato davvero disastroso in cui ha conquistato 9 vittorie 8 pareggi e 10 sconfitte con sole tre vittorie ottenute fuori le mura di casa con una media punti di 1,31 su 27 sfide disputate. Media migliore del predecessore Taurino (8 punti in 8 gare), ma pur sempre fallimentare, che ad Andria dovrà provare a incrementare facendo sempre fronte all’emergenza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA