Avellino, serve un punto per conquistare la salvezza

Altro che play off Rastelli deve guardarsi le spalle

Avellino, serve un punto per conquistare la salvezza
di Marco Festa
Martedì 11 Aprile 2023, 08:12
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Alla sosta natalizia l'Avellino ci era arrivato illudendosi che alla ripresa avrebbe lottato per il terzo posto in classifica. Oggi tornerà ad allenarsi, in vista della trasferta ad Andria contro la Fidelis (domenica 16 aprile, ore 17:30), con la priorità di guardarsi alle spalle.
C'è ancora la possibilità di qualificarsi ai playoff da ottavi, noni o decimi, ma si fa francamente fatica a confidare in una squadra allo sbando. Con un allenatore, ora forte solo di un contratto sino al 2024, costretto a evidenziare le sue percentuali di responsabilità, usato come parafulmini dalla proprietà e dalla dirigenza impegnata a giocare a nascondino.

Alle spalle c'è anche l'imbarazzante prestazione offerta contro la Turris, che ha condannato i biancoverdi al secondo ko consecutivo sul filo del rasoio in un derby, dopo quello con la Juve Stabia, e alla terza sconfitta nelle ultime quattro partite senza vittorie.

Serve un pareggio al "Degli Ulivi" o all'ultima giornata al "Partenio-Lombardi" contro il Monterosi Tuscia, al netto del mancato accoglimento del ricorso dei laziali avverso la penalizzazione di 2 punti, per avere la certezza aritmetica di evitare i playout. Di certo, per tagliare fuori il Messina e la Fidelis Andria dalla rincorsa. Un punto nei prossimi 180 minuti impedirebbe, infatti, ai siciliani di chiudere a pari merito qualora conquistassero sei punti e gli irpini zero.

In tal caso, se la Viterbese (Turris in trasferta e Francavilla in casa) o l'Andria (Avellino in casa e Latina in trasferta) totalizzassero 6 punti in virtù della migliore differenza reti negli scontri diretti (2-1 all'andata, 2-0 al ritorno), i peloritani sorpasserebbero l'Avellino condannandolo a giocarsi gli spareggi per non retrocedere.
A -7 non varrebbe la regola: "se i punti tra la quintultima e la penultima o la quartultima e la terzultima sono più di 8 i club meglio piazzati ottengono la permanenza in categoria senza necessità di un doppio confronto per non retrocedere". Una bagarre in cui, a margine del raggiungimento della salvezza da parte del Taranto (44 punti), sono coinvolte pure Giugliano (43 punti, gli stessi dell'Avellino) e Turris (40), entrambe in svantaggio per differenza reti negli scontri diretti coi lupi, oltre alla Gelbison. A oggi terzultima a quota 36, altra potenziale avversaria dell'Avellino nei playout nel caso in cui gli uomini di Rastelli continuassero la loro caduta libera e i cilentani, tra il match interno col Crotone e la trasferta a Monopoli, riuscissero a ridurre a meno di 9 punti il gap in graduatoria.

In sintesi, l'Avellino dovrebbe continuare a dare il peggio di sé e tutte le altre dovrebbero fare percorsi pressoché netti per vivere un incubo a occhi aperti.
Uno scenario altamente improbabile, ma che non si può del tutto escludere. Con buona pace di chi ha riposto aspettative in un gruppo, che in Puglia dovrà fare a meno dello squalificato Casarini, con limiti strutturali e caratteriali.
Lacunoso come la società, da sempre priva di un direttore generale e che continua a tentennare: con Ernesto Salvini l'ultimo contatto risale ormai a poco più di due settimane fa. Quella società che ha avallato una marea di cambiamenti nell'Avellino di Braglia, reduce dalla semifinale playoff contro il Padova, mentre il Catanzaro insisteva su uno zoccolo duro di calciatori e investiva con criterio passando dai quarti di finale dei playoff alla semifinale fino alla vittoria da record del girone C; mentre in quello B, di girone, la Reggiana non smantellava nonostante un anno avesse gettato alle ortiche il primo posto appannaggio del Modena di Tesser venendo poi eliminata nei quarti di finale degli stessi playoff per mano della FeralpiSalò. Già, la FeralpiSalò, che è ripartita dalla semifinale persa contro il Palermo per andare a festeggiare la sua prima promozione in Serie B vincendo il girone A. Caso? No, programmazione: questa emerita sconosciuta all'ombra del Partenio.
 

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