L’ennesimo stop costa la panchina a Sandro Pochesci. Ad annunciare l’esonero dell’allenatore, a fine gara è il diesse Di Bari, che, dopo il faccia a faccia nello spogliatoio: “Come prima cosa – queste le sue parole -, dobbiamo chiedere tutti scusa della prestazione di oggi. Poi devo annunciare l’esonero di mister Pochesci, che da ora non è più l’allenatore della Juve Stabia. È stata una prova che non ha spiegazioni soprattutto dopo la prestazione di mercoledì, abbiamo qualche soluzione che vedremo nelle prossime ore, ma sarà una soluzione sterna”.
Nel giorno della festa per i 116 anni del calcio alle falde del Faito, dunque, la Juve Stabia si rovina da sola la festa, e con una prestazione senza mordente, senza idee, a cospetto di un Latina distante appena due lunghezze, incassa la sesta sconfitta della gestione Pochesci (una vittoria e due pareggi lo score dell’allenatore chiamato a sostituire Colucci) ed abbandona persino la zona play-out.
Non c’è pace per la squadra dei fratelli Langella, uscita ancora tra ai fischi di un Romeo Menti che dopo oltre novanta minuti di incitamento senza sosta, contesta squadra ed allenatore, chiamati ora a guardarsi le spalle con la zona play-out distante appena sei lunghezze.
Un primo tempo senza storia, chiuso in vantaggio dal Latina. E’ la mezzora quando Amadio, su punizione, scarica su Sannipoli, la palla si stampa sul palo prima di colpire la schiena di Barosi. Più lesto di tutti Calabrese che trova l’1-0. Nella ripresa Pochesci prova a variare chiamando fuori, evanescenti, sia Zigoni che Bentivegna. Ma è ancora il Latina a passare. Da dimenticare la prestazione di Cinaglia, che sbaglia il lancio per un compagno, Amadio si invola, cross basso su cui esce Barosi, ma colpendo ancora il compagno, Ganz a due passi dalla rete raddoppia. Il 3-0 è ancora uno svarione della difesa, Ganzo apre su Carissoni, scarico per Ricciardi che, appena entrato, cala il tris.