La Turris ribalta la Viterbese: comincia la festa salvezza al Liguori

Maniero e Frascatore ribaltano l'ini9ziale vantaggio della Viterbese. Turris ad oggi salva

L'esultanza dei calciatori corallini al triplice fischio
L'esultanza dei calciatori corallini al triplice fischio
di Raffaella Ascione
Domenica 16 Aprile 2023, 20:22
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Doveva essere vittoria a tutti i costi per muovere un passo decisivo verso la salvezza diretta. Maniero e Frascatore hanno tradotto le speranze e le aspettative in realtà, consentendo alla Turris di rimontare la Viterbese e di blindare un successo che ad oggi, per quella che è la classifica, consentirebbe alla Turris di centrare l’aritmetica salvezza.

Tanto che a fine gara l’esultanza di squadra e tifosi è stata travolgente, rabbiosa.

L’unico alone di – parziale – incertezza deriva dal ricorso (ancora pendente) del Monterosi per l’annullamento della penalizzazione di due punti.

La gara – Fontana riparte dal 3-4-3: in difesa torna Di Nunzio, affiancato da Miceli e Frascatore; mediana col doppio play – Franco-Maldonado –, con Contessa e Rizzo sulle corsie; in avanti Giannone e Guida a supporto di Maniero. Dura però nemmeno un minuto la partita di Contessa, costretto al forfait per un problema muscolare, al suo posto Boccia. Un minuto più tardi il vantaggio della Viterbese: lo realizza Marotta, che risolve una mischia sugli sviluppi di un calcio dalla bandierina.

Gara subito in salita per i corallini. La prima occasione Turris arriva al 12’ con Maniero, che ci prova sugli sviluppi di un calcio piazzato scheggiando la traversa. Ci riprova la Turris un minuto più tardi, sempre sugli sviluppi di un calcio piazzato, stavolta con un colpo di testa di Frascatore: ci mette una mano Bisogno, deviando in corner. Alla mezz’ora la staffilata di Franco dal limite sfiora l’incrocio dei pali. Al 38’ ci mette una mano Fasolino sulla bordata da posizione defilata di Barillà. Viterbese in dieci un minuto più tardi, quando Megelaitis rimedia il secondo giallo per un’entrataccia su Rizzo. Si accendono gli animi in campo ed anche il tecnico laziale Lopez paga col rosso. La Turris la pareggia al minuto 45 dagli undici metri. Bisogno mette giù Rizzo e dal dischetto Maniero fa 1-1.

Nella ripresa subito un cambio per la Viterbese: fuori D’Uffizi, dentro Mastropietro. Cinque minuti e Maldonado lascia partire una velenosa staffilata dal limite neutralizzata da Bisogno. Maniero la mette dentro di testa – corre il 9’ – ma l’arbitro invalida per un fallo dell’attaccante. È invece regolare il sorpasso firmato al 10’ da Frascatore, che piazza la zampata vincente su assist di Rizzo. Altra rete annullata a Maniero, anche questa di testa, stavolta per offside. Secondo cambio Viterbese al quarto d’ora: dentro Polidori a rilevare Riggio. Viterbese a un passo dal pari al minuto 23: ci prova su punizione da posizione centrale, si avventa sulla respinta di Fasolino, che si salva poi con la complicità del palo sul tentativo di tap-in di Devetak. Maldonado ci prova dalla distanza ragguardevole, si salva in qualche modo Bisogno. Triplo cambio Turris al 27’: fuori Maniero, Guida e Maldonado, dentro Longo, Haoudi ed Acquadro. Subito ghiotta occasione confezionata da Haoudi per Longo, che nel cuore dell’area non riesce però a piazzarla. Cambio anche per la Viterbese: fuori Barillà, dentro Rabiu. Nella Turris Schirò per Giannone. Il finale è intenso, animato da continui – e poco ragionati – capovolgimenti di fronte. Alla fine c’è spazio solo per l’esultanza corallina. in campo e sugli spalti.

L’analisi di Fontana – «Tanta sofferenza, vero, perché i ragazzi sentivano molto questa partita. Con l’infortunio di Contessa ed il gol a freddo sembrava una giornata thriller. Invece tutto è andato al meglio. Questa gara è l’emblema del nostro percorso in campionato. Questi ragazzi di sono fidati e affidati, fidandosi anzitutto di se stessi. In questi mesi abbiamo lavorato cercando soluzioni e non scuse. Il mio obiettivo era rimetterli in carreggiata, perché i valori non erano in discussione. La squadra ha triplicato le proprie risorse. Quando sono arrivato le condizioni erano precarie, mi piace dirlo adesso perché prima sarebbe sembrata una scusa. I ragazzi hanno alzato il loro livelli di attenzione, li ho sempre spinti oltre. Assicuro che non è semplice. Ci abbiamo creduto tutti, fin dall’inizio. Futuro? Non ne abbiamo ancora parlato, dovevamo concentrarci solo su questo obiettivo».

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