Turris-Potenza 1-0, vittoria allo scadere: «Questo è lo spirito giusto»

Il tecnico Menichini esalta i suoi: «Sembrava una serata stregata»

L'esultanza corallina sul gol che decide il match
L'esultanza corallina sul gol che decide il match
di Raffaella Ascione
Lunedì 19 Febbraio 2024, 23:34 - Ultimo agg. 23:45
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Arriva allo scadere la vittoria per la Turris. Una vittoria preziosissima, vitale nella corsa alla salvezza. I corallini battono di misura il Potenza in un Liguori ancora chiuso al pubblico per le tensioni registrate contro il Messina e si tengono sulla scia del Foggia, corsaro a Brindisi.

Il gol partita (deviazione di Hristov su punizione di Giannone) arriva nel corso del secondo dei quattro minuti di recupero, al termine di una gara in cui l’undici di Menichini ha fatto il bello e il cattivo tempo, collezionando importanti palle gol e sprecando l’impossibile, rigore compreso. Potenza alle corde, letteralmente non pervenuto nel secondo tempo. È la terza gara consecutiva senza subire gol. Alla fine l’esultanza corallina è stata quasi rabbiosa.

La gara – Nella Turris ancora ai box Maniero (infortunato), cui si sono aggiunte le defezioni dell’ultima ora di Siega e Contessa (entrambi influenzati); assente per squalifica, invece, De Felice (un turno di stop per lui).

Menichini sistema i suoi col 3-4-2-1: nel terzetto di difesa c’è Esempio; in mediana la coppia centrale Casarini-Pugliese (panchina per Franco e Scaccabarozzi), con Saccani e Nicolao sulle corsie; Jallow terminale offensivo, supportato da Nocerino e D’Auria. 

Prima del fischio d’inizio osservato un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime del crollo di Firenze.
All’11’ Nicolao lavora un buon pallone per la testa di Saccani, che non ci arriva per questione di centimetri. Sul fronte opposto ottima chiusura di Casarini a murare Saporiti, al tiro da posizione centrale su spunto dal fondo. A partire dal quarto d’ora comincia a premere con una certa convinzione la Turris ed al 22’ è ghiotta l’occasione targata Jallow, che nel cuore dell’area si gira e va al tiro ma alza troppo la mira. Pericoloso D’Auria un minuto più tardi: gran controllo e conclusione a seguire, ma ne viene fuori solo un corner. Casarini ci prova dalla distanza, D’Auria su punizione rimediata da Jallow (traiettoria velenosa e sfera che accarezza il palo e finisce sul fondo). Risponde il Potenza con Asencio, che a tu per tu con Marcone spedisce alto sulla traversa. Allo scadere della prima frazione, la soluzione dalla distanza – fuori misura – di Panelli.

Nella ripresa subito doppio cambio per il Potenza: dentro Volpe e Maisto per Pace e Steffè. È clamorosa l’occasione Turris del minuto 6, quando Nocerino – su assist di Nicolao – manca incredibilmente l’impatto con la sfera a portiere ormai fuori causa. Altro clamoroso errore sotto porta di D’Auria, che – su spunto di Nocerino – svirgola e spreca con la porta letteralmente spalancata. Marchionni cambia ancora: dentro Castorani per Asencio. Ancora Turris con punizione di Panelli: stavolta ci si mettono deviazione e traversa a negare il gol. Proprio sugli sviluppi del susseguente corner, Maestrelli viene tirato giù da Sbraga, rimediando un sacrosanto penalty. Dal dischetto D’Auria, che si fa però intercettare da Alastra. Altro doppio cambio per il Cambia ancora Marchionni: dentro Rossetti per Caturano e Spaltro per Hadziosmanovic. Doppio cambio anche nella Turris: Giannone e Pavone per D’Auria e Nocerino; poi Cum per Saccani e Turris col 4-2-3-1.

Il meritato vantaggio arriva quando ormai la gara sembrava inesorabilmente incanalata sui binari del pari. Su punizione di Giannone e sponda di Jallow, è di Hristov la deviazione che stavolta batte Alastra. È la rete che decide il match.

L'analisi di Menichini - Pareva una gara stregata: «Dopo il rigore e le palle gol fallite – ammette il tecnico corallino –, onestamente il pensiero mi è passato per la mente. Una di quelle serate in cui magari l’avversario se ne va in contropiede e ti fa pure gol. I ragazzi meritavano questa soddisfazione per l’impegno e l’entusiasmo che ci mettono tutta la settimana. È una vittoria meritata per quanto visto nell’arco dell’intera partita. L’avevo detto, ci vuole pazienza. Siamo stati anche fortunati sul gol, vero, ma abbiamo creato 4-5 palle gol clamorose nel secondo tempo. Vorrei sottolineare la prestazione di tutti. Questo è un gruppo coeso e compatto». Una vittoria voluta a tutti i costi, cercata fino alla fine con caparbietà: «Anche dalla panchina caricavamo la squadra in questo senso, dovevamo crederci fino alla fine. I ragazzi hanno combattuto con lo spirito giusto e questo atteggiamento ci ha premiato. Col Messina siamo stati beffati al 96’, oggi ci è stato reso qualcosa, ma perché ci abbiamo creduto. Abbiamo voluto questa vittoria con ogni forza. C’è ancora tanto da combattere. Questo deve essere lo spirito da mettere sempre in campo». Su Casarini: «È un professore, una persona umile nonostante i palcoscenici importanti che ha calcato. Si è calato come un ragazzino in questa esperienza e questo fa crescere i compagni. È un leader silenzioso. Guida il gruppo con l’esempio».

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