Fabio Cannavaro e quella strada che non si incrocia con De Laurentiis

Sognava il Napoli, era stato contattato per il Bari

Fabio Cannavao alza la Coppa del mondo vinta dall'Italia a Berlino il 9 luglio 2006
Fabio Cannavao alza la Coppa del mondo vinta dall'Italia a Berlino il 9 luglio 2006
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Mercoledì 7 Febbraio 2024, 16:00 - Ultimo agg. 9 Febbraio, 07:08
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Sognava il Napoli. Era stato contattato dal Bari, per la precisione dal direttore sportivo Ciro Polito, napoletano come lui. Ma Fabio Cannavaro non ha firmato un contratto con Aurelio De Laurentiis, proprietario delle due società almeno fino al 2028, se il Bari non salirà prima in serie A. E così per il Capitano mondiale prosegue l'attesa di una panchina. Aveva creduto nel progetto del Benevento nel 2022 ma dopo pochi mesi aveva interrotto il sodalizio con il presidente Vigorito. E poi, arrivato a 50 anni (compiuti il 13 settembre), si era rimesso in discussione. La brutta china subito presa dal Napoli di Garcia aveva fatto pensare a Fabio che potesse essere lui il sostituto del francese. De Laurentiis lo ha incontrato e salutato al Maradona prima di Napoli-Empoli, ultima partita di Rudi in panchina, e due giorni dopo aveva consegnato la squadra nelle mani di Walter Mazzarri. E pochi giorni fa, quando è stato chiaro che Marino avrebbe lasciato la guida del Bari, c'era stato il sondaggio di Polito con Cannavaro, a cui è stato preferito un tecnico più navigato come Beppe Iachini

Tra Cannavaro e De Laurentiis non è scattato il feeling. E questo amareggia Fabio, che avrebbe dato l'anima per la squadra della sua città, quella in cui è cresciuto e che aveva lasciato nell'estate del 1995, quando venne ceduto al Parma per 18 miliardi di lire perché questi soldi erano necessari al club allora di proprietà di Corrado Ferlaino per iscriversi al campionato di serie A.

Non è una questione di esperienza e di curriculum da allenatore. De Rossi, compagno di Cannavaro nella Nazionale campione del mondo del 2006, aveva una manciata di partite con la Spal in serie B alle spalle quando è stato chiamato dalla Roma per sostituire Mourinho (3 vittorie di fila). Ecco, Fabio avrebbe voluto vivere un'esperienza come quella di Daniele, al posto di Mazzarri. La carriera lo porterà altrove. Magari un giorno sarà avversario del Napoli e il suo sguardo verso la tribuna dove siede De Laurentiis sarà carico di orgoglio, mai di odio perché l'azzurro è il colore del cuore. 

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