De Laurentiis solo contro tutti: dai diritti tv alla Superlega

In Europa poche voci di supporto al progetto A22

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis
Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Venerdì 22 Dicembre 2023, 13:21 - Ultimo agg. 23 Dicembre, 13:09
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In Europa si sono ascoltate - ufficialmente - pochissime voci di supporto alla Superlega dopo il successo ottenuto giovedì scorso presso la Corte di giustizia della Unione europea. Tra queste, unica in Italia, quella di Aurelio De Laurentiis, che all'iniziale idea del 2021 non aveva aderito. In un'intervista al Corriere dello Sport Stadio il patron del Napoli rilancia un suo vecchio progetto, il cosiddetto torneo di Elite, basato sul bacino di utenza delle città. Dunque, verrebbe senz'altro escluso il Frosinone, che rappresenta una città di 45mila abitanti, proprio quella squadra che ha umiliato gli azzurri buttandoli fuori dalla Coppa Italia.

De Laurentiis non ha timore di andare controcorrente.

Lo fa anche in questo caso, proprio perché le istituzioni calcistiche italiane - Figc e Lega - alzano un muro contro la Superlega, affiancando Ceferin (e non potrebbe essere altrimenti, anche perché Gravina è il vicepresidente della Uefa e al nostro Paese, in tandem con la Turchia, sono stati assegnati gli Europei 2032). D'altra parte, in occasione dell'assegnazione dei diritti televisivi, il presidente del Napoli è andato avanti a testa bassa, convinto che non dovessero essere rinnovati gli accordi in essere fino al 2029: dalla sua parte si è trovato soltanto Cagliari e Salernitana. Ci sembra che De Laurentiis abbia il gusto per queste sfide. Una recentissima l'ha fatta anche al Comune sulla questione stadio, chiedendo che lo stadio Maradona sia venduto al suo club: si è alzato il muro del Consiglio comunale, l'organismo che deve per legge decidere. 

 

È evidente che la decisione della Corta di giustizia stabilisce un nuovo e forte principio sul diritto della concorrenza ma occorre un fronte molto forte e nutrito per creare il torneo alternativo a 64 squadre. De Laurentiis, per ora, è solo in Italia e questo è un percorso molto impervio: la Figc ha annunciato sanzioni già prima della sentenza di giovedì 21 nei confronti di chi appoggerà il progetto Superlega. 

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