Italia-Argentina a Wembley, Insigne
e la suggestione della grande sfida

Italia-Argentina a Wembley, Insigne e la suggestione della grande sfida
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Sabato 28 Maggio 2022, 18:10 - Ultimo agg. 29 Maggio, 08:50
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Lorenzo e l'Argentina. Una suggestione forte per Insigne, che mercoledì 1 giugno scenderà in campo a Wembley contro la Seleccion in quella che la Uefa e la Conmebol hanno voluto intitolare la Finalissima, la sfida tra la nazionale di Mancini campione d'Europa e quella di Scaloni vincitrice della Copa America nello stesso giorno (in virtù del fuso orario), 12 luglio 2021. Lui che non ha visto giocare Maradona ed è cresciuto ovviamente nel mito di Diego, sognando di essere il capitano del Napoli vincitore del terzo scudetto. Non è accaduto. E, anzi, Insigne ha chiuso il rapporto con la squadra del cuore, firmando per il Toronto e dedicandosi una meritata festa d'addio il 15 maggio scorso nello stadio dedicato al Diez. 

Contro la Seleccion il ragazzo di Frattamaggiore segnò il primo gol con la maglia della Nazionale, quasi nove anni fa. Era il 14 agosto 2013, un'amichevole a Roma vinta dall'Argentina per 2-1, il gol della squadra allenata da Prandelli realizzato da quel piccolo fantasista che fino al 2012 aveva giocato in serie B con il Pescara delle meraviglie di Zeman. Poi il salto a Napoli, il rapporto con la Nazionale alterno, fino all'arrivo di Mancini, che ha consegnato la 10 a Insigne.

E Insigne è stato protagonista nella magica notte di Wembley il 12 luglio scorso, quella della finale vinta ai rigori contro l'Inghilterra. A Wembley si giocherà anche questa amichevole di lusso, la Finalissima che sarebbe stato giusto organizzare al Maradona in onore di Diego. Ma vi sono state ragioni di business e poi la Federcalcio non ha mai ricevuto un invito del Comune di Napoli e del club di De Laurentiis per una gara a Fuorigrotta, dove l'ultima apparizione risale all'autunno 2013. 

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La mancata qualificazione ai Mondiali potrebbe rendere meno saldo il rapporto tra Insigne e la Nazionale. Andrà dall'altra parte del mondo, la Mls non è un campionato - come si suol dire - “allenante” e bisognerà vedere cosa deciderà Mancini. 

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