A giugno, quando il torneo comincerà, saranno compagni di squadra ancora solo sulla carta. Ma entrambi, Khvicha Kvaratskhelia e Piotr Zielinski, sognano di potersi riabbracciare con le maglie della nazionale. Felici per aver trascinato il proprio Paese fino agli Europei. Per farlo, dovranno rispondere presente oggi: la Georgia di Kvara è all'appuntamento con la storia, Piotr dovrà invece dimostrare ai polacchi di poter essere decisivo e trascinante.
Il fattore G
Grecia e Galles, sono gli ostacoli che Georgia e Polonia devono superare questa sera per poter fare il biglietto verso Euro 24. Nel 2008, quando l'Europeo si giocava in Austria e Svizzera, Khvicha era appena un bambino. La sua Georgia non c'era. E non c'è mai stata nelle otto occasioni in cui avrebbe potuto. Un Paese nato nel 1991 e pronto a prendersi il primo torneo internazionale trentatre anni dopo. Sagnol sa come si fa, Kvara che in semifinale non c'era deve imparare in fretta. «Sono pronto per questa finale» ha promesso la stella del Napoli «Fare gol? Non mi interessa, voglio solo vincere. Andremo in campo per dare tutto ciò che abbiamo e per vincere la battaglia». Sarebbe un sogno, per lui e per i 55mila della Boris Paichadze Arena, che spingerà ancora di più: «Giocarci l'Europeo davanti alla nostra gente ci fa felici».Il futuro nerazzurro
Lo sarà invece Piotr.
Prima di passare dal Napoli all'Inter, però, vorrà prendersi forse l'ultimo grande torneo con la sua nazionale. C'era nelle ultime due edizioni, ma non è andata benissimo. In semifinale con l'Estonia ci ha messo pure la firma. «Anche se non sto giocando con il club, mi sento bene», il messaggio lanciato qualche giorno fa era per Calzona, per il club, per sé stesso. I suoi tifosi si aspettano tanto. Il viaggio a Cardiff segnerà in un verso o nell'altro la sua carriera.