Macedonia del Nord-Italia, la spinta del Napoli di Spalletti e per Spalletti

Di Lorenzo e Politano titolari, Raspadori in preallarme

Matteo Politano in azzurro
Matteo Politano in azzurro
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Sabato 9 Settembre 2023, 08:00 - Ultimo agg. 18:59
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C'è tanto Napoli stasera. Di ieri e di oggi. Da una parte e dall'altra della gara di qualificazione ad Euro 2024 tra Macedonia del Nord ed Italia, ed anche in panchina. Non è proprio come la notte prima degli esami, ma ci si avvicina moltissimo. Sia per la posta in palio, sia per alcuni particolari che si porta dietro questo incontro. Una vigilia speciale per la Nazionale che stasera vedrà Luciano Spalletti all'esordio sulla panchina azzurra dopo aver lasciato il Napoli con lo scudetto sul petto e raccolto il testimone dalle dimissioni di Mancini. Una vigilia particolare anche per quattro, anzi cinque, calciatori del Napoli convocati per la sfida in programma stasera alla National Arena Toshe Proeski di Skopje. Tra i convocati in azzurro, infatti, spiccano i nomi di Politano, Di Lorenzo, Raspadori e Meret che il Ct ha avuto a disposizione fino a pochi mesi or sono quando era ancora alla guida del Napoli. 

Inutile dire che il Ct conosce benissimo i «fantastici quattro» e quasi certamente dovrebbe impiegarne tre su quattro (l'unico destinato a rimanere in panchina è il portiere Meret, come vice Donnarumma).

Di Lorenzo è da sempre un pretoriano di Spalletti e c'è da giurare che in questi giorni di ritiro della Nazionale a Coverciano sia stato il collante tra lo spogliatoio e lo staff tecnico (in cui figura anche Sasà Russo, l'anno scorso al Napoli con Spalletti). Il classico leader silenzioso capace di trasmettere ai compagni il credo tattico dell'allenatore che conosce a memoria. Copia-incolla anche per gli altri. 

Raspadori e Politano faranno certamente parte della contesa stasera. Chi dall'inizio e chi a partita in corso. Ma per entrambi è l'occasione per spingere l'Italia verso un successo che sarebbe manna dal cielo vista la pericolosa posizione in classifica del girone C che vede azzurri e macedoni con 3 punti (sebbene la Macedonia abbia una partita in più) rincorrere Ucraina (prossimo avversario dell'Italia martedì a Milano) e Inghilterra. Nel toto formazione si è discusso molto della posizione di Raspadori che Spalletti potrebbe schierare come falso nueve o eventualmente come esterno offensivo. Nessun dubbio invece per Politano la cui convocazione sembrava fosse in bilico ed invece pare destinato addirittura ad una maglia da titolare. Merito della partenza sprint con il Napoli e probabilmente anche della conoscenza degli schemi di Luciano. Il Ct del resto ha avuto poco tempo a sua disposizione per provare ad inculcare il suo credo tattico in Nazionale ed è facile immaginare che voglia affidarsi ai giocatori che meglio conoscono il suo mantra. 

Tra questi, però, occhio a Eljif Elmas. Il macedone infatti stasera si troverà di fronte i suoi compagni del Napoli ed il suo ex allenatore. Ai microfoni di Sky, l'attaccante ha parlato del match di stasera che per lui è anche una sfida al presente ed al passato. «È un onore affrontare l'Italia - ha detto - Vogliamo giocare un bel calcio. Poi per me è un'altra cosa... Ritrovo il mister con cui ho vinto lo scudetto: giocare contro di lui sarà difficile, lo conosco bene come conosco bene gli avversari. Vincere sarebbe bellissimo». Elmas dimostra di conoscere a menadito il mantra di Spalletti. «Vuole un'Italia come il Napoli, che pressi alto e che giochi con possesso ed aggressività. Sarà un allenatore di altissimo livello per l'Italia». Infine una considerazione personale sul Ct. «Io l'ho sempre visto come un padre: mi ha fatto vincere uno scudetto e per uno come me che viene dalla Macedonia è qualcosa di grandissimo. Non dimenticherò mai il nome di Luciano Spalletti». E pensare che in passato Elmas non aveva risparmiato qualche stoccata social sulle scelte di Spalletti che - in quel frangente - lo vedevano spesso in panchina, salvo poi essere impiegato con maggiore frequenza. L'allora allenatore del Napoli fu bravo a lasciare cadere la cosa, senza alimentare polemiche. 

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