Da Meret a Donnarumma: la crisi dei portieri italiani

«Sono errori figli di una lettura e un'interpretazione tecnica sbagliata»

Il gol di Nico Paz
Il gol di Nico Paz
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Venerdì 1 Dicembre 2023, 11:00
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Per quasi venti anni a difesa dei pali di grandi club italiani ed anche della Nazionale (con cui si è laureato anche campione del mondo nel 1982), oggi ha intrapreso la carriera politica e da due anni siede in consiglio regionale in Toscana a due passi da Palazzo Medici a Firenze. Giovanni Galli, ex numero uno del Milan (con cui ha vinto tutto) e del Napoli (una supercoppa italiana all'attivo), prova ad indossare nuovamente i guantoni ed analizza con l'occhio del veterano il particolare momento che stanno vivendo i due portieri della Nazionale italiana Meret e Donnarumma nei rispettivi club di appartenenza dopo la parentesi europea di Champions. Entrambi sono finiti nel mirino della critica per gol incassati che potevano essere evitati. 

«Sono errori che possono capitare - ha detto l'ex numero uno - Probabilmente sono figli di una lettura ed un'interpretazione tecnica sbagliata.

Come ad esempio quella di Meret che al Bernabeu è andato con tutte e due le mani e la palla gli è passata nel mezzo». Chiaro il riferimento al gol del 3-2 di Paz. «Era un tiro balordo. Forse non ha letto la traiettoria al rimbalzo: quando ti capitano conclusioni così devi provare ad andarci sul controbalzo, anche perché se poi il pallone schizza via ti può creare difficoltà». Galli respinge l'ipotesi di un infortunio dettato dalla pressione della Champions e punta invece l'indice su un momento «no» che può capitare in carriera. «Fin quando parliamo della fase a gironi non credo incida più di tanto la musichetta della Champions. Anche perché hai sempre la possibilità di rifarti al Maradona con il Braga dove ti basta anche meno di un pareggio. Sono incidenti di percorso che possono capitare: guardiamo ad esempio quello che sta capitando ad Onana in Premier dopo che era stato strepitoso in serie A. È andato in Inghilterra e ne sta combinando una più di Bertoldo. Diciamocela francamente: capita nella carriera di un portiere in cui arrivano quei momenti in cui si dice che la fortuna è ceca, ma la sfiga ci vede bene». Galli si spinge oltre. «Al di là della sfortuna, comunque, un professionista analizza l'errore fatto e cerca di capire se e dove ha sbagliato e come fare per migliorare. Se c'è una conclusione, una traiettoria che mi da particolarmente fastidio, che non leggo bene, ci lavoro per fare meglio».

L'ex portiere traccia anche un identikit di Alex Meret e di Gigio Donnarumma. «Meret è un portiere molto bravo tecnicamente che a mio avviso ha soltanto bisogno di diventare un po' più sfacciato. La sensazione è che sia troppo un bravo ragazzo. E va anche bene, ma quando si entra in campo ci si gioca la carriera, il presente e il futuro. Ed è per questo che bisogna trasformarsi in una belva da arena, mantenendo sempre equilibrio. Donnarumma, invece, è più sfacciato, ma talvolta è anche troppo superficiale. E neppure questo va bene. Insomma serve una giusta via di mezzo». Inevitabile un rewind su quel gol incassato ad opera di Maradona quando difendeva i pali dell'Italia ai mondiali in Messico del 1986. «Per tanto tempo mi sono rifiutato di rivederlo - ha ammesso - Quello era un top-spin realizzato da un genio». 

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