Per quasi venti anni a difesa dei pali di grandi club italiani ed anche della Nazionale (con cui si è laureato anche campione del mondo nel 1982), oggi ha intrapreso la carriera politica e da due anni siede in consiglio regionale in Toscana a due passi da Palazzo Medici a Firenze. Giovanni Galli, ex numero uno del Milan (con cui ha vinto tutto) e del Napoli (una supercoppa italiana all'attivo), prova ad indossare nuovamente i guantoni ed analizza con l'occhio del veterano il particolare momento che stanno vivendo i due portieri della Nazionale italiana Meret e Donnarumma nei rispettivi club di appartenenza dopo la parentesi europea di Champions. Entrambi sono finiti nel mirino della critica per gol incassati che potevano essere evitati.
«Sono errori che possono capitare - ha detto l'ex numero uno - Probabilmente sono figli di una lettura ed un'interpretazione tecnica sbagliata.
L'ex portiere traccia anche un identikit di Alex Meret e di Gigio Donnarumma. «Meret è un portiere molto bravo tecnicamente che a mio avviso ha soltanto bisogno di diventare un po' più sfacciato. La sensazione è che sia troppo un bravo ragazzo. E va anche bene, ma quando si entra in campo ci si gioca la carriera, il presente e il futuro. Ed è per questo che bisogna trasformarsi in una belva da arena, mantenendo sempre equilibrio. Donnarumma, invece, è più sfacciato, ma talvolta è anche troppo superficiale. E neppure questo va bene. Insomma serve una giusta via di mezzo». Inevitabile un rewind su quel gol incassato ad opera di Maradona quando difendeva i pali dell'Italia ai mondiali in Messico del 1986. «Per tanto tempo mi sono rifiutato di rivederlo - ha ammesso - Quello era un top-spin realizzato da un genio».