Napoli, record di tiri (sbagliati)

Primi nella classifica dei tiri ma solo quinti in quella dei gol

La disperazione del Cholito Simeone
La disperazione del Cholito Simeone
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Martedì 2 Gennaio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 18:03
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Ci sono record che non rendono felici. Anzi. Walter Mazzarri non sa che farsene di un primato del Napoli, la squadra che ha fatto più tiri in 18 partite di campionato: 314, dei quali 99 nello specchio della porta, secondo le statistiche della Lega Serie A. L'Inter capolista ne ha effettuati 288, la Juve seconda in classifica 246. Il punto è che gli azzurri sbagliano troppo. Poca precisione e troppa frenesia sotto porta, alcuni errori in particolare di Kvara sono stati pesanti, a cominciare da quello nell'ultima partita di Garcia contro l'Empoli: dal possibile 1-0 in pochi secondi allo 0-1 che condannò il francese, peraltro da tempo in bilico, all'esonero. 

Il Napoli è primo nella classifica dei tiri ma solo quinto in quella dei gol: 28, ben 14 in meno dell'Inter.

Certo, ha un numero rilevante di pali e traverse nelle prime 18 giornate: 11, di più ne ha collezionati solo il Frosinone (12). Altro primato degli azzurri è il possesso palla: 33’02” a gara. Ma conta davvero poco se non vi è la finalizzazione e se spesso si subisce al primo cedimento della difesa. Finora sono già sei le partite concluse senza reti, quante il Napoli di Spalletti in tutto lo scorso campionato. 

Per la squadra di Mazzarri la percentuale tiri-gol è dell'8 per cento, un po' più della Salernitana (7 per cento), del Monza (6 per cento) e dell'Empoli (5 per cento). La migliore è quella dell'Inter: 14 per cento (288 tiri e 42 reti). Il sostituto di Garcia, scivolato all'ottavo posto dopo l'ultimo turno di campionato (una posizione simile non si registrava dal 17 febbraio 2020, quando Gattuso era nono prima che scattasse il lockdown), si è posto da tempo il problema della finalizzazione. Ne parlò alla vigilia della partita con lo Sporting Braga in Champions League. «Se riusciamo a schiacciare per larghi tratti la squadra avversaria, poi bisogna anche trovare il tiro da fuori e comunque una conclusione decisiva. Non si può sempre entrare in porta col pallone, lo dimostrano anche le grandi squadre che spesso trovano il gol dalla distanza», aveva detto. Ecco perché sta provando ad alzare i centrocampisti, a cominciare da Anguissa, che peraltro sarà indisponibile nelle prossime settimane per la Coppa d'Africa. 

 

Si può pensare che una percentuale così bassa sia causata dalle assenze di Victor Osimhen, che ha finora giocato 13 partite per complessivi 995’ in campionato. Ma il bomber, che rientrerebbe a metà febbraio se la Nigeria avanzasse in Coppa d'Africa, ha segnato 7 reti, due in più di quante ne aveva realizzate nello stesso periodo dello scorso torneo. Non molto peggio hanno fatto Raspadori e Simeone, i due sostituti di Victor, fino a gennaio 2023. Il problema non sono soltanto i gol che mancano di calciatori di altri reparti: gli allenatori avversari arrivano a giocare con due linee di difensori, fino a otto uomini, lasciando pochi spazi e letteralmente aggredendo Kvara e Osimhen. Una soluzione può essere l'utilizzo di un attaccante più dotato fisicamente come Simeone, che ha giocato per una manciata di minuti (in campionato 265 contro i 935 di Raspadori). Il messaggio del Cholito dedicato ai tifosi a San Silvestro, nel ricordo della conquista dello scudetto, lascia pensare che voglia continuare a giocarsi qui le sue chance. «Auguro a tutti voi che questi ricordi, questi momenti vissuti insieme, ci possano unire ancora di più perché la forza del Napoli siamo tutti noi». 

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