Napoli campione, Osimhen pazzo di gioia: «Nessuno credeva in noi»

Di Lorenzo capitano del terzo scudetto esulta con i tifosi

Victor Osimhen sommerso dall'abbraccio dei compagni
Victor Osimhen sommerso dall'abbraccio dei compagni
di Roberto Ventre
Venerdì 5 Maggio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 6 Maggio, 09:03
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Il gol del terzo scudetto del Napoli porta la sua firma, di Victor Osimhen, il capocannoniere azzurro, decisivo anche nell'appuntamento più importante dell'anno, quello della storia per gli azzurri. Una sensazione unica, una gioia unica. «È una sensazione pazzesca, lo aspettavamo da anni: non dimenticheranno mai questo momento, siamo felici per la squadra, per i napoletani e perché ora stanno festeggiando nel nostro stadio e lo faremo con loro domenica», ha detto Victor nel dopo partita. Sommerso in campo dall'abbraccio dei tifosi napoletani, è rimasto con loro a saltare e a festeggiare. «Abbiamo lottato per conquistarlo e ora ce la godiamo, non so come quantificare questa felicità, non dimenticherà mai questo giorno», spiega e aggiunge. «Abbiamo vinto da sottovalutati all'inizio della stagione, nessuno ci credeva in noi: abbiamo vinto con un grande allenatore, il presidente e tutti i compagni». Tanti momenti chiave, tante vittorie chiave, Victor ne indica una, innanzitutto. «Abbiamo capito di poter vincere lo scudetto quando abbiamo vinto in casa della Roma contro una squadra forte: lì abbiamo realizzato di avere i numeri per vincere questo scudetto grazie anche alla mentalità del gruppo. E comunque ci abbiamo creduto dall'inizio della stagione».

Un trascinatore in campo e fuori, anche durante l'intervista è scatenato e canta. «Se ne va, la capolista se ne va».

E sottolinea «Ma poi voglio imparare tante altre canzoni napoletani». Un'esultanza incredibile dopo il gol dell'1-1, messo a segno al 7’ della ripresa. «Ho rotto la maschera dopo il gol, ma ne ho tante e me ne hanno portata una nuova di ricambio». Una gioia immensa che vuole condividere al più presto con i napoletani. «Sono felice per me, per la squadra e per i tifosi. Non vedo l'ora di tornare a Napoli per abbracciare i nostri tifosi, anche se già stasera ho sentito il calore della gente. Sono contento per tutti i napoletani. Ho segnato io il gol scudetto, è vero, ma l'avrebbe potuto segnare chiunque altro», ha commentato nel post partita. Un grande leader, carattere e personalità, oltre che grande qualità nelle giocate e gol bellissimi e pesantissimi, l'ultimo alla Dacia Arena nel match che farà per restare per sempre questo Napoli nella storia. 

GIovanni Di Lorenzo scatenato, torna in campo e con il megafono esulta con i tifosi e negli spogliatoi brinda con Spalletti e gli azzurri. Il capitano del terzo scudetto, dopo i due vinti con la fascia al braccio da Diego Armando Maradona. «È un'emozione bellissima, lottiamo da inizio anno per questo scudetto. È super meritato, siamo contenti. Ora non vediamo l'ora di festeggiare. Sono troppi anni per una piazza come Napoli che vive di calcio e che ogni giorno ci ha trasmesso l'amore e la passione per questa maglia. Anche a Udine sembrava di giocare a Napoli, i tifosi se lo meritano più di tutti. Abbiamo fatto un campionato strepitoso, ce lo meritiamo anche noi», dice il capitano nel fine partita. Una stagione fantastica la sua, sempre presente, sempre titolare in campionato e in Champions League: un pilastro, il carattere di ferro e la voglia di migliorarsi sempre. Il terzino che ne ha fatto tanta di gavetta, ha cominciato dalle serie inferiori prima di arrivare in A a Empoli e di consacrarsi a Napoli. Il primo trionfo della sua carriera fu l'Europeo vinto con l'Italia di Mancini a luglio 2021, due anni dopo questo trionfo con il Napoli che lo farà restare per sempre nella storia azzurra. «Abbiamo inseguito questo sogno da inizio anno e adesso ce l'abbiamo fatta. La vittoria per 5-1 con la Juve ci ha dato ancora più entusiasmo e autostima. Li abbiamo tenuti in distanza in classifica e abbiamo fatto capire loro che quest'anno volevano essere noi i campioni». Resterà per sempre nella storia del Napoli. «Riportare lo scudetto a Napoli è una roba incredibile. Io capitano dopo Diego? Essere accostato a lui ed essere il capitano dopo Maradona... sono senza parole. Il merito è di tutti, di tutti i giocatori, la gente e di chi haa lavorato insieme a noi. Adesso ci meritiamo queste soddisfazioni. Quando abbiamo preso gol abbiamo detto: No, anche stasera no'. Vedere le immagini della festa a Napoli ci fa capire cosa abbiamo fatto». Le lacrime con Mario Rui, il terzino portoghese, assente per infortunio: «Con Mario mi lega un rapporto splendido». 

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Esulta Hirving Lozano, anche lui scatenato nei festeggiamenti negli spogliatoi. «Sono il primo messicano a vincere lo scudetto ed è molto importante per il mio Paese. Stanno arrivando tanti messaggi e li sento qui al cellulare. Le persone che sempre mi hanno dato forza e questo è per me, la mia famiglia i miei bimbi e mia moglie: sono molto felice, un'emozione incredibile. Napoli somiglia al Messico: è amore completo alla squadra. Questo scudetto è per loro. E Maradona per me è molto speciale», ha detto aggiungendo. «Abbiamo fatto tutti un lavoro incredibile, dall'inizio alla fine. Grazie a tutti i giocatori, nessuno credeva in noi all'inizio. Grazie a Dio, tutto è andato per il verso giusto». La gioia di Matteo Politano. «Fondamentale è stata l'armonia: dal primo giorno sapevamo di avere perso tanti top player. Ci siamo ricompattati ed abbiamo tirato in mezzo i nuovi e far capire cosa era Napoli. Tanti giocatori forti che li abbiamo fatti diventare ancora più forti. La dedico a mio figlio». 

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