Napoli-Empoli e il derby del cuore di Spalletti: quel lungo viaggio cominciato proprio al Castellani

Luciano Spalletti ai tempi dell'Empoli
Luciano Spalletti ai tempi dell'Empoli
di Bruno Majorano
Martedì 8 Novembre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 18:25
3 Minuti di Lettura

C'era una volta il Castellani. C'era una volta Luciano Spalletti, che ogni qual volta affronta l'Empoli vive un tuffo nel cuore, un tuffo nei ricordi. Prima calciatore (dal 1991 al 93) e poi allenatore (dal 1993 al 98). E infatti Luciano Spalletti ha 34 anni quando decide di smettere di giocare a calcio. Tra la «sua» Certaldo e Empoli ci sono appena 30 chilometri, una mezzora di macchina ecco perché la fine del viaggio da calciatore coincide con l'inizio di quella da allenatore: proprio lì. Un luogo, vicino casa, che gli ha permesso di esprimersi al meglio. Ed è proprio per questo che sceglie di nuovo Empoli per cominciare un nuovo capitolo della sua vita. Luciano ha le idee molto chiare su quello che vuole fare e inizia ad allenare da subito. Parte con le giovanili dell'Empoli ma a 6 giornate dalla fine la prima squadra è in piena zona retrocessione. La società sceglie lui per provare ad ottenere la salvezza in Serie C. Un compito difficile per un allenatore alle prime armi. Ma Luciano Spalletti dimostra subito tutta la sua bravura. Raggiunge l'obbiettivo salvandosi ai playout contro l'Alessandria. Nella stagione successiva però torna ad allenare le giovanili. È solo questione di tempo prima che arrivi la seconda chiamata in prima squadra. Nella stagione 1994-1995 diventa (o meglio, ritorna) l'allenatore dell'Empoli. La squadra lo segue, le sue idee sono molto chiare e soprattutto vincenti. Una stagione memorabile dove conduce la sua squadra alla vittoria della Coppa Italia Serie C. Non solo perché ottiene anche la promozione in Serie B vincendo la finale playoff contro il Como.

Una promozione che diventa doppia nell'anno successiva e approda subito in Serie A. In quell'Empoli c'era anche un napoletano doc come Carmine Esposito. «Ci sentiamo spesso e gli ripeto che è l'allenatore ideale per Napoli.

Dentro sei toscano, ma sei anche napoletano, gli ripeto. Perché è un po' come noi: il classico toscanaccio simpatico e allegro. Ma rimanendo una persona molto buona. E poi ha un pregio tipico dei napoletani: ti da il cuore. Non ti fa mancare niente, e ti fa star bene. Si innamorerà di Napoli di sicuro», ricorda sempre l'ex attaccante che con Luciano ha conservato un rapporto strettissimo. Così come il patron dell'Empoli Corsi che ogni volta vive con grande emozione l'incontro con Luciano. Lo scorso anno (il primo di Spalletti alla guida del Napoli) per due volte gli ha fatto lo scherzetto: prima al Maradona e poi al Castellani, l'Empoli non solo ha vinto, ma a messo il Napoli in grossa difficoltà. Ora, però, la musica per gli azzurri sembra essere cambiata e anche Spalletti ha tutte le intenzioni di invertire il trend negativo che aveva caratterizzato lo scorso campionato. Non farà sconti all'Empoli per qualche ora almeno metterà da parte quel passato che tanto gli sta a cuore. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA