Ultima chiamata per l’Europa e nuovo blitz di De Laurentiis a Castel Volturno. La rincorsa del Napoli riparte oggi, alla mezza, dallo stadio che porta il nome del Dios. La torre di controllo di Fuorigrotta, ancora una volta, darà il “via libera” affinché gli azzurri possano decollare sfruttando le proprie ali, sospinte da un motore di oltre 50mila tifosi azzurri assiepati sulle tribune del Maradona (ennesimo pienone). Il resto dovranno farlo i campioni d’Italia in carica nel lunch match con il Frosinone, dando seguito a quel quarto d’ora sfavillante di domenica scorsa a Monza quando hanno ribaltato il risultato, dimostrando di che pasta è fatto il vero Napoli. Gli azzurri hanno l’obbligo di provarci. La qualificazione ad una competizione europea è troppo importante per un milione (anzi molti di più) di motivi. Sarebbe la quindicesima volta di fila per il club di De Laurentiis (nessuna italiana ci è riuscita dal 2010 ad oggi). Il patron ieri mattina ha assistito soltanto alla parte finale della seduta di rifinitura e poi si è trattenuto a parlare con Calzona. Facile immaginare che il discorso abbia toccato anche il futuro. Che è ancora tutto da scrivere. Il patron della Filmauro è rimasto a lungo in sede anche dopo che la squadra aveva lasciato il quartier generale di Castel Volturno.
Rush finale
Il campionato volge al termine, siamo in dirittura d’arrivo ed il Napoli - dopo avere fallito via via tutti gli obiettivi stagionali - può ancora provare a salvare parzialmente la stagione. Per farlo, però, non sono più ammessi passi falsi. Neppure mezzi passi falsi. Per riuscirci ci sarà bisogno di quella continuità che finora è sempre mancata agli azzurri. Ma il Napoli del secondo tempo di Monza ha dato segnali incoraggianti. E lo ha fatto con il suo leader indiscusso. Victor Osimhen ha suonato la carica, è volato fino in cielo e la squadra ha ripreso quota.
Calzona oggi dovrà fare a meno di Juan Jesus e Contini (ieri hanno marcato visita, rispettivamente per sciatalgia e gonalgia) oltre che di Olivera (infortunato) e Ngonge (squalificato). Il tecnico conferma comunque il suo credo (4-3-3), ma sarà costretto a cambiare mezza difesa contro i ciociari che l’ultima volta al Maradona (in Coppa Italia) hanno rifilato 4 sberle al Napoli allora guidato da Mazzarri. Anche per questo la sfida di oggi ha un sapore speciale per gli azzurri che proveranno finalmente a blindare la porta di Meret, cosa mai riuscita con Calzona in panchina. Il tecnico ha chiesto maggiore attenzione non soltanto ai difensori, ma anche a centrocampisti (con le coperture preventive) ed attaccanti. In difesa, al posto di Juan Jesus, giocherà Ostigard pronto a fare coppia con Rrahmani al centro. Sulle fasce Mario Rui prende il posto di Olivera a sinistra con capitan Di Lorenzo dalla parte opposta. A centrocampo tutto inalterato: Lobotka avrà il compito di cucire, rattoppare e possibilmente raccordare i reparti con Anguissa e Zielinski ai suoi fianchi. Il polacco è reduce dal gran gol in terra brianzola e sogna di chiudere la stagione (anche per lui l’ultima alle pendici del Vesuvio) nel migliore dei modi. Il tridente offensivo è quello delle grandi firme. Politano - assoluto protagonista a Monza - e Kvaratskhelia saranno le ali con cui il Napoli vuole decollare. Al resto, al centro, ci pensa il bomber mascherato. Air-Osi.