Osimhen è tornato a Napoli: oggi il primo allenamento, giocherà 30 minuti col Genoa

Il ritorno di Victor: mancava da Napoli dal 27 dicembre

L'arrivo di Victor Osimhen a Capodichino
L'arrivo di Victor Osimhen a Capodichino
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Venerdì 16 Febbraio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 16:59
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Un solo allenamento. Quello di oggi pomeriggio. Poi, a meno che non sia successo chissà cosa in queste ultime ore della notte, Victor Osimhen si aggregherà alla squadra che va in ritiro a Pozzuoli e domani sarà convocato per la gara con il Genoa. Se giocherà dal primo minuto oppure no, questo è un altro discorso. Una notte e una mattinata di riposo, magari, non saranno bastata per recuperare dalle fatiche di un viaggio di ritorno lungo e tormentoso, con uno scalo a Istanbul di quasi 12 ore, dopo un volo di altre 10 ore da Lagos. Insomma, roba da comuni mortali per chi arriva dall'Africa. Avrebbe potuto anche organizzarsi con un charter privato, visto lo stipendio da 12 milioni netti all'anno che percepisce dal primo gennaio (a proposito, senza ancora mai aver indossato la maglia azzurra), ma ha preferito un aereo di linea della Turkish Airlines. Che ha ritardato giusto quella manciata di minuti che ha impedito al campione nigeriano di prendere la coincidenza per Napoli in partenza dall'aeroporto Ataturk e con arrivo alle 8,15. E così, è saltato tutto: l'allenamento e l'incontro con Mazzarri che lo aspettava già nella giornata di ieri. Ma Walterone non ne ha fatto un dramma. Osimhen è arrivato a Capodichino alle 18,30, è uscito dal varco delle partenze in felpa e col cappuccio in testa ed è corso subito nel suo appartamento di Posillipo. Per il meritato relax. Mancava da Napoli dal 27 dicembre. Per lui, non è previsto nulla di particolare: nessuna visita medica, né chissà che consulti per la gastroenterite che lo ha colpito in Coppa d'Africa ma che non gli ha impedito di giocare sette partite su sette, saltando solo qualche minuto nei vari finali. Dunque, sotto il profilo fisico sta bene. Anzi benissimo. E poiché l'ultima partita l'ha giocata con la Costa d'Avorio domenica pomeriggio, non si capisce perché dovrebbe tirarsi indietro domani per una della partite più importanti di questo mese. Titolare? Forse no. Ma almeno trenta minuti ci sarà. A meno che Mazzarri non pensi che sia in tilt per altre questioni. 

Sì, mamma ho perso l'aereo.

Ma stavolta non per colpa sua. Anche se a vedere le coincidenza, Osimhen (o meglio il suo staff) pure poteva prevedere qualche intoppo. C'è chi contesta il piano di rientro del nigeriano, che avrebbe pure potuto mettersi in viaggio martedì sera o mercoledì mattina. Come hanno fatto gli altri sparsi per l'Europa, compresi Chukwueze e Lookman. Ma il Napoli ha condiviso la sua scelta. Mazzarri molto meno, è chiaro. La squadra ieri si è allenata praticamente al completo, con il tecnico di San Vincenzo che dubbi praticamente non ne ha sul fatto che si debba tornare al 4-3-3 contro il Genoa. Peraltro, lo stesso Di Lorenzo - da capitano, uno dei pochi che parla anche nel corso delle riunioni tecniche - che si è detto favorevole al ritorno alla vecchia difesa. Con Raspadori che questa volta è in vantaggio rispetto a Simeone nella scelta iniziale di chi sarà prima punta nel tridente. Dunque, Politano e Kvara prenderanno posizione sulle due fasce, come ai vecchi (e bei) tempi. Poi, strada facendo le cose potrebbero cambiae. Nei piani di Mazzarri ci sarà molto spazio anche per Traoré e Ngonge («il mio idolo è Neymar», ha detto sul canale social del Napoli), in un turnover che serve anche a preservare energie in vista del big match con il Barcellona. Già, la Champions bussa alle porte. Ma domani pomeriggio, al Maradona, ci sono circa 47mila spettatori che sognano di assistere a una partita con il Napoli che cambi faccia rispetto alle gare recenti. Mazzarri ha una serie di alternative sul tavolo, in una grande abbuffata di ballottaggi che mette allegria: Natan è pronto e pure dovrà essere testato visto che manca Jesus. E stessa cosa per Olivera e Mario Rui, perché l'uruguaiano ha ormai recuperato dai problemi che lo hanno tenuto fermo quasi due mesi. 

Mazzarri ha di nuovo parlato con Piotr Zielinski e stavolta pare difficile che possa rimetterlo in campo titolare. Ovvio, deciderà tra oggi e domani, ma sa bene che da buon traghettatore deve anche dare soddisfazione alle esigenze aziendali. E De Laurentiis vuole capire se Cajuste e Traoré possono far parte del progetto Napoli della prossima stagione. Perché vero che sono 16 finali, ma sono anche 16 sedute d'esame per un bel po' di azzurri che sono sulla graticola. Meret ora invoca la maglia da titolare, quella che l'infortunio gli ha tolto: la riavrà con il Genoa e anche con il Barcellona. Ma adesso Mazzarri sa di avere un vice Meret all'altezza. Non ama, il tecnico, creare competizione nel ruolo di portiere, è convinto che serva chiarezza. Ma Gollini ha avuto un rendimento molto soddisfacente. Per Alex Meret è l'ora degli esami di maturità: o rinnova o va via a fine anno. Da qui non si scappa. E Caprile, adesso all'Empoli, è già un candidato serio a raccogliere l'eredità. 

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