Torino-Napoli, la rabbia dei tifosi: i calciatori chiedono scusa ma piovono fischi

Lancio di fumogeni in campo, partita sospesa

Le scuse di Stanislav Lobotka
Le scuse di Stanislav Lobotka
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Lunedì 8 Gennaio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 9 Gennaio, 10:53
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Dall'inizio alla fine. Anzi, anche prima. Da un lato la contestazione dei tifosi azzurri che hanno accolto il Napoli a Torino con un profetico ed eloquente «meritiamo di più» prima ancora del fischio d'inizio. Poi l'immancabile sostegno alla squadra durante tutto l'arco del match, con una sola parentesi - alla mezzora del primo tempo, quando il direttore di gara è stato costretto ad interrompere per qualche minuto l'incontro per lancio di fumogeni in campo - ed infine i fischi e gli improperi all'indirizzo della squadra a fine partita dopo la brutta figura andata in scena all'Olimpico Grande Torino. I tre ceffoni subiti dai campioni d'Italia in terra sabauda fanno male e la torcida si è fatta sentire. Una volta che Di Lorenzo e compagni si sono recati sotto il settore riservato alla tifoseria ospite sono piovuti fischi all'indirizzo degli azzurri.

Fedeli ad un determinato codice, gli ultras ci hanno tenuto a ribadire e chiedere rispetto e dignità come parole chiave che vengono prima ancora del risultato del campo.

Il Napoli è stato bombardato da un unico coro a fine partita che metteva da parte finanche il tricolore conquistato a maggio, per sacrificarlo sull'altare del rispetto. «A quel paese (questo il senso dell'espressione colorita) lo scudetto, meritiamo rispetto». La squadra è rimasta di fronte il settore ospiti per qualche minuto prima di rientrare negli spogliatoio dove pure si è aperto un altro processo.

La debacle di ieri a Torino però ha radici profonde e sarebbe un errore analizzare solo la (brutta) prestazione con i granata di Juric. La difesa è sotto esame. La squadra di Mazzarri continua a prendere gol con una frequenza impressionante. Basti pensare che il Napoli è la squadra che ha incassato più reti di tutte le big e non solo. Per trovare una difesa ballerina come quella degli azzurri bisogna arrivare fino al 12esimo posto occupato dal Genoa di Gilardino. C'è di più. Da quando Walter Mazzarri ha preso il posto di Garcia sulla tolda della nave, soltanto in una circostanza è riuscito a mantenere la porta inviolata in campionato (nello scialbo 0-0 con il Monza al Maradona). In tutte le altre circostanze, invece, gli azzurri sono sempre stati costretti a raccogliere almeno una volta il pallone in fondo al sacco. Soltanto in campionato, Meret e compagni hanno incassato qualcosa come 11 reti nelle ultime sette giornate che coincidono con la gestione Mazzarri. Se a questo si aggiungono anche i poker subiti dal Real Madrid in Champions League al Santiago Bernabeu e dal Frosinone in coppa Italia al Maradona, il quadro è completo. E non fa dormire certo sonni tranquilli. 

 

Proprio per rinforzare il pacchetto arretrato, Mazzarri aveva lavorato sulla fase difensiva ed intanto aveva chiesto e si aspetta(va) degli innesti dal mercato di riparazione. Uno è arrivato, ma il suo esordio è stato assolutamente da dimenticare. Pasquale Mazzocchi ieri pomeriggio ha coronato come peggio non poteva il suo sogno di vestire e di esordire con la maglia del Napoli, la squadra della sua città. Il cursore di fascia - originario di Barra - è stato involontario protagonista di un autentico black out che ha contribuito al pesante ko degli azzurri in terra sabauda. Mazzocchi è entrato a inizio ripresa al posto di Zielinski, schierandosi come quarto di destra di un inedito 3-4-3 disegnato da Mazzarri. Pako è entrato che avrebbe voluto spaccare il mondo ed è stato tradito proprio dalla sua eccessiva foga. Giusto il tempo di correre sulla destra e scodellare un cross interessante in area granata che arriva la doccia fredda. Mazzocchi nel tentativo di frenare uno sprint di Lazaro sulla destra entra in maniera scomposta sulla gamba del giocatore austriaco. L'arbitro lo redarguisce, sventolandogli subito il cartellino giallo (che pure gli sarebbe costato la squalifica visto che era diffidato), ma poi il Var corregge il colore del cartellino, trasformandolo in rosso diretto. Mazzocchi lascia così il Napoli in 10 e sotto di un gol. Il resto è storia nota. Purtroppo. 

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