Union Berlino-Napoli, le probabili formazioni: Simeone in attacco, Ostigard in difesa

Garcia verso il turnover, domenica c'è il Milan

Il Cholito Simeone
Il Cholito Simeone
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Martedì 24 Ottobre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 20:32
4 Minuti di Lettura

Nel cielo d'Europa servono le stelle. E Piotr Zielinski è una di quelle che servono a togliere il Napoli dalle sabbie mobili in cui è finito non si sa come. Ma guai a non tornare con una vittoria da qui. Non servono le imprese alla Jesse Owens, ma Piotr sa che deve mettersi il Napoli sulle spalle. «Io sono un leader, mi fa ridere quando dicono che sono discontinuo. Ma dopo otto anni neppure ci faccio più caso». Lui non galleggia nella terra di mezzo. Al contrario del suo contratto che resta ancora in un limbo. «Non ci penso, non è un mio pensiero. Ho un agente, è lui che si occupa di questo. Ma Napoli è la mia città, la sento mia. Ed è stato questo un inizio di stagione molto positivo». Un punto fisso per tutti, anche per il Napoli. Fa parte del gruppo dei saggi. Ma con quel modo di fare, lui è saggio per definizione. Basta guardarlo come risponde con serenità. «De Laurentiis è stato con noi e noi ne siamo stati contenti. Sono stati colloqui interessanti e importanti, ci siamo detti delle cose, cose che possono capitare e che restano tra di noi. Come tutto ciò che accade in uno spogliatoio». Quel che conta è che il peggio sia alle spalle. Racconta. «È vero che l'Union è in crisi però è sempre pericoloso, ha due attaccanti molto temibili e il resto della squadra è solido. In Champions League davanti al loro pubblico vorranno far bene, noi dobbiamo essere attenti e far subito capire che siamo venuti qui per vincere la partita». Non solo, getta acqua sul fuoco. D'altronde, i leader si comportano così. «Non credo sia un momento difficile per noi, abbiamo perso una brutta partita con la Fiorentina ma sicuramente faremo grandi cose. Garcia è un ottimo allenatore, noi ci stiamo adeguando, proveremo a mettere sempre in campo le sue idee e vincere più partite possibili». Giocherà con Cajuste e con Lobotka, nel tradizionale 4-3-3 con un tridente che potrebbe avere delle novità, perché Lindstrom potrebbe spingere Politano a partire, almeno all'inizio, dalla panchina. 

Ma sì, certo, questa è la notte anche del turnover e del coraggio. C'è l'Union Berlino, che consente da mettere alla prova qualcuno un po' snobbato negli ultimi tempi. E di mettersi in gioco. Garcia non può tremare all'idea che per ogni sua scelta finisca, poi, al rogo. Tocca, quindi, al Cholito Simeone, l'uomo delle notti magiche in Champions lo scorso anno (ma anche del gol vittoria di San Siro con il Milan): la sua pazienza merita questa sera un premio speciale e dunque l'argentino va verso la maglia da titolare.

Anche perché, in questo modo, Raspadori può essere il ricambio a partita in corso che può garantire anche numerose varianti sul tema tattico. In ogni caso, sarà staffetta. E poco importa chi inizia prima. Il dilemma vero è in difesa: Rrahmani sta bene, ha riposato, ma forse dopo uno stop per problemi muscolari lungo quasi 30 giorni, meglio non affidarsi troppo alla buona stella. D'altronde, Ostigard ha dimostrato di essere all'altezza. E dunque, ecco che potrebbe tornare la coppia europea. Ovvio, al kosovaro l'idea di saltare la Champions non lo fa impazzire, ma domenica c'è il Milan. Che è gara che va vinta a ogni costo perché bisogna recuperare in campionato il terreno perduto. E nelle scelte di questa sera bisognerà fare i conti anche con questo. Perché è vero che si deve pensare a una partita alla volta e che poi ci saranno sette giorni di settimana tipo, ma bisogna anche alzare le motivazioni di chi gioca poco. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA