5G, a scuola con Leonardo. In Cina gli studenti trasportati nel momento storico oggetto di studio

Foto Getty
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di Francesco Malfetano
Mercoledì 18 Novembre 2020, 11:32 - Ultimo agg. 12 Maggio, 16:35
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Da qualche anno ormai con l’innovazione di massa funziona così: quando anche Apple introduce l’elemento in questione sui suoi smartphone, l’ascesa è ufficialmente inarrestabile. Un assioma che anche il 5G, appena reso disponibile sui nuovi iPhone 12 presentati il mese scorso da Cupertino, finirà con il confermare nei prossimi mesi. Al netto delle rimostranze di Donald Trump contro Huawei, dei complottisti per le “pericolose” antenne e dei dubbi sulla sicurezza informatica della rete, la connettività di quinta generazione è davvero sul punto di arrivare a “invadere” la nostra quotidianità fatta di abbonamenti mensili agli operatori telefonici e di futuristiche applicazioni di cui non siamo pienamente consapevoli. La sola differenza, dopo un 2020 così travagliato, è che forse non lo farà più con tecnologia proveniente dalla Cina e che servirà un’accelerazione mai vista per scontare il ritardo accumulato. Ma ormai è solo questione di tempo. Tant’è che mentre l’infrastruttura sta gradualmente prendendo piede all’interno della Penisola continuano a moltiplicarsi le possibilità a disposizione degli utenti (e con esse la quantità di dati sviluppata e la “banda” necessaria per sostenerli, ma questa è un’altra storia). Anche perché, come ha dimostrato un recente report di Analysys Mason sul tema commissionato da Ericsson, la connettività di quinta generazione rappresenta una svolta da 210 miliardi di euro per l’Europa. Per l’Italia saranno più di 14. Ma allora da quale porta entrerà il 5G nelle nostre vite? Un po’ da tutte, perché se è vero che manca ad oggi una killer application, vale a dire un’applicazione pratica che fa sobbalzare dalla sedia e urlare da sola alla rivoluzione, è proprio la versatilità ad aprire nuovi scenari. Cosa sarebbe successo ad esempio se la nuova infrastruttura di rete fosse stata disponibile su larga scala già durante la pandemia? Si può immaginare che sarebbero venuti meno tutti i tristi disagi causati dalla didattica da remoto a chi non ha a disposizione una linea fissa.

LO SCENARIO

Non è un caso se uno dei settori su cui si fa più ricerca con la banda ultra larga mobile è quello dell’istruzione (e della formazione in genere). Il colosso cinese Zte ad esempio ha sviluppato, sfruttando le potenzialità dei visori di realtà aumentata, dei dispositivi capaci di trasportare gli studenti nel momento storico oppure nel luogo che stanno studiando. Si può pensare ad una lezione sul Rinascimento e il 1500, con un giovane che si trova catapultato accanto a Leonardo Da Vinci.

Una situazione un po’ più efficace rispetto ad una video lezione semplice. Allo stesso modo la possibilità di inserire sensori connessi e stabili – la latenza è la vera peculiarità del 5G, cioè l’aver ridotto al minimo il ritardo tra domanda e risposta – in qualsiasi dispositivo che ci circonda, avrebbe permesso di gestire da remoto con più serenità diverse situazioni. A partire dall’assistenza medica in casa (con il monitoraggio costante dei parametri) fino alla gestione di lavori pericolosi. In Cina ad esempio, dove la nuova connettività è uno standard già diffuso, la compagnia mineraria China Molybdenum ha modificato alcuni macchinari destinati al trasporto dei materiali nei suoi siti di estrazione permettendo agli operai di guidarli da remoto. Ha in pratica messo in smartworking i minatori. E un paradigma del genere sarebbe esportabile per decine di altre attività produttive: dalla fabbriche manifatturiere alle situazioni di pericolo come la bonifica di un’area inaccessibile.

LA CASA

Dimostrazioni pratiche del fatto che se è vero che parlando di connessioni ultra rapide spesso si finisce con il pensare alla possibilità di scaricare un film da internet in meno di un secondo oppure a quella di video-giocare in rete senza il minimo ritardo anche spostandosi, in realtà c’è molto di più, pure dentro casa. Nelle abitazioni, a farla da padrone con il 5G sarà l’Internet of Things (IoT). Elettrodomestici come frigoriferi, forni, macchine del caffè, tv, lavatrici e robot aspirapolvere possono non solo essere controllati mentre si è fuori casa, ma possono interfacciarsi tra loro e con le decine di sensori a disposizione, rendendo non solo più semplice la gestione della vita domestica ma anche più efficiente. Sia in termini energetici (gli impianti di riscaldamento ad esempio possono regolarsi da soli per evitare sprechi) che di sicurezza dato che gli standard di cyber security del 5G sono decisamente meno violabili delle tecnologie precedenti.

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