Protesta contro bimbo di 8 anni con alto QI, bilingue, musicista, velocissimo nei calcoli: lasciato solo in aula a Cosenza perché «iperattivo»

L’alunno parla correntemente italiano e inglese, suona gli strumenti musicali senza aver mai studiato le note ed è velocissimo con i conti matematici

Protesta contro bimbo di 8 anni con alto q.i., bilingue, musicista, velocissimo nei calcoli: lasciato solo in aula perché «iperattivo»
Protesta contro bimbo di 8 anni con alto q.i., bilingue, musicista, velocissimo nei calcoli: lasciato solo in aula perché «iperattivo»
di Lorena Loiacono
Martedì 28 Novembre 2023, 00:52 - Ultimo agg. 29 Novembre, 07:04
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«È entrato in classe, si è guardato intorno, ma non c’era nessuno con lui. Non erano in ritardo, i suoi nuovi compagni, e non erano neanche influenzati, come ha creduto ritrovandosi solo tra i banchi. L’ingenuità dei suoi 8 anni non gli ha fatto vedere la triste realtà in cui si trovava. La verità infatti era un’altra: tutti i bambini della classe, per protesta, erano rimasti a casa perché non lo volevano con loro. Il motivo? Il bambino è iperattivo e i genitori dei compagni, in protesta contro la preside, hanno deciso di non mandare i figli a scuola. Facendo vivere a quel bambino, ormai isolato, una giornata da incubo. Il piccolo infatti non riuscirà certo a dimenticare facilmente quell’isolamento.


IL RACCONTO
È accaduto in una classe di terza elementare della scuola di Rende, in provincia di Cosenza: a denunciare i fatti è stata la mamma del piccolo sconcertata di fronte all’accaduto. Secondo il racconto della donna, il bambino era stato inserito nella nuova classe da appena due giorni: proveniva da una terza elementare dello stesso istituto ed era andato a conoscere i nuovi compagni il 18 novembre scorso. Si tratta di un bambino iperattivo, considerato plusdotato con un quoziente intellettivo (QI) superiore alla media.

L’alunno è bilingue, parla correttamente italiano e inglese, suona gli strumenti musicali senza aver mai studiato le note ed è velocissimo con i conti matematici.

Come spesso accade, la velocità del pensiero corrisponde ad una velocità fisica, ad una iperattività. E così i docenti della sua vecchia classe chiedevano un docente di sostegno ma il piccolo non disponeva delle certificazioni necessarie, perché non ha alcuna forma di disabilità. Da qui la decisione di spostarlo in un’altra classe ma anche lì la sua presenza non è stata ben vista tanto che i genitori dei nuovi compagni, invece di accoglierlo, hanno deciso di inscenare questa protesta contro la preside che secondo loro non avrebbe dovuto spostare il bambino.

E così il 22 novembre in classe non c’era nessuno. Un brutto scontro tra adulti di cui, purtroppo, a fare le spese è stato un bambino di 8 anni. Inconsapevole di quanto era stato organizzato alle sue spalle, tramite una chat tra genitori, il piccolo ha creduto che i suoi nuovi compagni fossero tutti malati.


L’ATTESA
In attesa che gli altri bambini tornassero a scuola, il piccolo aveva anche preparato un disegno per il compagno di banco: lo avrebbe consegnato all’amico non appena fosse guarito. Non appena fosse tornato a scuola. Ma questa storia, tanto strana, non ha convinto la mamma che ha provato ad andare a fondo alla questione cercando una spiegazione. E purtroppo ha scoperto proprio quello che temeva: si era trattato di un vero e proprio ammutinamento, una forma di protesta contro la presenza di suo figlio.

La donna ha reagito con forza inviando un esposto alla Procura dei minorenni di Catanzaro e ha informato anche il garante per l’Infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale che ha chiesto verifiche immediate. La dirigente e un’insegnante della scuola elementare sono state già sentite a sommarie informazioni dalla Questura di Cosenza: sono state ascoltate dagli agenti specializzati in fatti riguardanti i minori. La dirigente scolastica ha avviato intanto una procedura interna all’istituto per verificare eventuali coinvolgimenti degli insegnanti.

Se un docente o un gruppo di insegnanti dovessero risultare coinvolti o dovessero comunque emergere responsabilità su quanto accaduto, la preside prenderà provvedimenti disciplinari sul personale. Una vicenda inconcepibile, su cui vuole fare chiarezza anche il ministero all’istruzione e al merito: il ministro Giuseppe Valditara ha infatti già preso contatti con il direttore dell’Ufficio scolastico per la Calabria, la dottoressa Antonella Iunti. «Per avviare le verifiche necessarie - spiegano da viale Trastevere - e per ricevere precise informazioni sulla vicenda in modo da valutare gli eventuali provvedimenti da prendere sulla base di quanto accaduto». 
 

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