Salerno, la protesta delle mamme delle scuole «tagliate»: scriveremo i nostri figli altrove

L'assessore di Salerno Falcone: «Inutile la guerra tra i plessi solo tre istituti avevano i numeri giusti»

La protesta dei genitori delle scuole di Fratte e Matierno
La protesta dei genitori delle scuole di Fratte e Matierno
di Gianluca Sollazzo
Mercoledì 17 Gennaio 2024, 06:15 - Ultimo agg. 06:59
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Malori e tensioni, la protesta delle famiglie di Fratte e Matierno non si ferma. Mentre ieri le aule del comprensivo San Tommaso d’Aquino sono rimaste vuote a causa dello “sciopero” delle lezioni proclamato dai genitori degli studenti e sostenuto dai docenti, l’Ufficio scolastico regionale ha recepito la delibera regionale sul piano dimensionamento. La delibera bis è stata registrata anche dall’amministrazione scolastica per poter assegnare i codici meccanografici delle nuove istituzioni scolastiche e dare il via alla tornata di iscrizioni per il prossimo anno scolastico 2024/2025. L’atto formale di recepimento della delibera di Palazzo Santa Lucia potrebbe sancire la chiusura di qualsiasi speranza di “ravvedimento” della Regione. E invece le famiglie di Fratte, soprattutto di Matierno, non intendono indietreggiare di un passo. 
L’APPELLO
L’appello è indirizzato al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, e all’assessore all’istruzione, Lucia Fortini. «Dateci la rettifica della delibera»: la richiesta delle mamme e dei docenti dopo l’incontro avuto ieri mattina a Palazzo di Città con l’assessore all’istruzione, Gaetana Falcone. Un presidio colorato, rumoroso e vibrante si è tenuto ieri mattina sotto i portici del Comune. A recitare il ruolo di protagonisti gli studenti delle medie ed elementari del comprensivo San Tommaso. Muniti di cartelloni e cori hanno fatto da cornice alla protesta delle loro mamme e dei loro docenti. Niente lezioni. E la protesta va avanti. Anche stamani non ci saranno attività didattiche. «Di santi in paradiso abbiamo san Tommaso. A lui chiediamo aiuto contro questo abuso», recita il cartellone degli alunni del plesso di Fratte con cui si appellano al santo-filosofo della Scolastica. «No all’accorpamento»: il coro intonato dai grembiulini della San Tommaso. Si sentono tutti traditi dall’amministrazione comunale. Che però tiene a precisare che la chiusura delle scuole non ci sarà. «Nessuna scuola a Salerno aveva i numeri dei nuovi parametri del piano di dimensionamento imposto dal Governo Meloni - dichiara al Mattino l’assessore Falcone - solo tre scuole erano in regola. È inutile la lotta o la competizione tra scuole e dirigenti scolastici. Le tre scuole di Salerno che avevano iscritti superiori ai 900 alunni erano il comprensivo Medaglie d’Oro, il comprensivo Giovanni Paolo II e il comprensivo Montalcini, queste sono le scuole che non sono state toccate».
I TEMPI
Sull’ipotesi di una delibera ter dell’amministrazione regionale per venire incontro alle richieste dei genitori della San Tommaso, la Falcone è laconica: «Siamo oltre il termine massimo, le iscrizioni partono a giorni». Pochi giorni per sperare e protestare. A Fratte, Matierno e rione Calenda anche oggi non ci saranno lezioni. «Attendiamo un cambio di rotta della Regione Campania», dichiara Nadia Finno, rappresentante dei genitori del plesso Buonocore del rione Calenda. Più dura Mery Salerno, mamma di Fratte. «Vogliamo la nostra scuola e la nostra preside - dice - Una scuola così storica è stata smantellata per salvare la Calcedonia che ha meno alunni, scandaloso». Secondo la delibera regionale pubblicata lunedì, il plesso Don Diana di Matierno sarà accorpato al comprensivo di Giovi e Ogliara. Ma a Matierno sono in rivolta: annunciata una ondata di disdette di iscrizioni. «Se vogliono i nostri alunni si prendano solo l’edificio scolastico, noi li porteremo altrove», annunciano le mamme di Matierno contrarie alla fusione ad Ogliara. Paura intanto ieri mattina durante un presidio dinanzi alla scuola di Fratte: una mamma, la signora Maria Apicella, sviene per un malore. «Continueremo la protesta - confessa ancora provata dopo le visite dei medici del 118 giunti sul posto - C’è molta amarezza. Non ci arrenderemo. Ero molto provata dalla protesta. Mattina e pomeriggio sotto al Comune, sono crollata per lo stress fisico».

«I ragazzi non sono entrati in aula per decisione dei genitori - dice Melania Izzo, prof di Matierno - C’è molta consapevolezza nei ragazzi, hanno compreso tutto.

Noi docenti siamo al fianco delle famiglie. Scorporano le scuole del comprensivo San Tommaso e perderemo il progetto didattico Dada. Se verremo scorporati non potremo più attuarlo». 

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