Rete idrica colabrodo, se non si interviene il rischio è di perdere le risorse provenienti dal superpozzo in via di realizzazione. La gestione del servizio idrico integrato e soprattutto la capacità di salvaguardare gli impianti dell'intero sistema civile sono ad una svolta. Spetterà all'amministrazione Moretti mettere in piedi un piano valido per l'ammodernamento dell'intera rete e delle condotte idriche, sia quelle ad uso civile che industriale, che risultano da anni obsolete e carenti, con delle percentuali impressionanti di dispersione lungo il percorso. Un dato già da tempo evidenziato su cui ora si conentrano le attenzioni dell'amministrazione comunale. La rete idrica necessita di interventi radicali con una soluzione tecnologica e innovativa. L'ultimo controllo tecnico ha evidenziato la necessità di intervenire dalle sorgenti ai pozzi, compreso il recupero del pozzo Turci a Madonna della Neve. Questo intervento, situato in quota, potrebbe soddisfare le esigenze delle utenze nelle zone sopraelevate come Turci, l'area del Castello e la Panoramica, contribuendo a una gestione più efficiente della risorsa idrica.
La nuova condotta idrica dei serbatoi Scorza, è un'ulteriore risorsa di cui beneficeranno le zone più alte del paese.
Parallelamente, nell'area industriale si valuta l'opportunità di attivare una rete con un serbatoio a Chiangarola, alimentato dai pozzi attualmente sotto sequestro per la presenza di tetracloroetilene. Questi due pozzi potrebbero essere riutilizzati con l'applicazione dei carboni attivi il cui progetto è in attesa di avere un finanziamento. L'applicazione dei carboni attivi servirebbe ad utilizzare l'acqua solo ed esclusivamente per il ciclo produttivo previo trattamento così come il Comune ritiene possibile in riferimento al testo unico ambientale. Intanto il Comune aveva già manifestato la volontà di separare i due pozzi (chiusi per la vicenda del tetracloroetilene), dall'acquedotto civile destinandolo per l'area industriale al fine di consentire anche una riduzione dei costi energetici. La rete industriale sarebbe così alimentata anche con l'attivazione del telecontrollo. Insomma, in ballo non c'è solo la salvaguardia degli impianti che costituiscono il sistema idrico locale, ma anche la tutela di una risorsa di grande importanza per l'intero territorio comunale.