A Solofra con le reti idriche colabrodo andrà perduta l'acqua del superpozzo

Caccia ai finanziamenti per separare le acque industriali da quelle civili

A Solofra con le reti idriche colabrodo andrà perduta l'acqua del superpozzo
di Antonella Palma
Sabato 9 Dicembre 2023, 10:00
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Rete idrica colabrodo, se non si interviene il rischio è di perdere le risorse provenienti dal superpozzo in via di realizzazione. La gestione del servizio idrico integrato e soprattutto la capacità di salvaguardare gli impianti dell'intero sistema civile sono ad una svolta. Spetterà all'amministrazione Moretti mettere in piedi un piano valido per l'ammodernamento dell'intera rete e delle condotte idriche, sia quelle ad uso civile che industriale, che risultano da anni obsolete e carenti, con delle percentuali impressionanti di dispersione lungo il percorso. Un dato già da tempo evidenziato su cui ora si conentrano le attenzioni dell'amministrazione comunale. La rete idrica necessita di interventi radicali con una soluzione tecnologica e innovativa. L'ultimo controllo tecnico ha evidenziato la necessità di intervenire dalle sorgenti ai pozzi, compreso il recupero del pozzo Turci a Madonna della Neve. Questo intervento, situato in quota, potrebbe soddisfare le esigenze delle utenze nelle zone sopraelevate come Turci, l'area del Castello e la Panoramica, contribuendo a una gestione più efficiente della risorsa idrica.

La nuova condotta idrica dei serbatoi Scorza, è un'ulteriore risorsa di cui beneficeranno le zone più alte del paese.

Tuttavia, è ora necessario monitorare attentamente il percorso dell'acqua nell'intero territorio comunale, dall'immissione nella rete idrica fino alla distribuzione. Solofra possiede notevoli potenzialità idriche e la sfida che attende l'amministrazione Moretti consiste nel centrare l'obiettivo di mantenere un'efficace gestione della risorsa. Attualmente, in attesa dei finanziamenti per i progetti di potenziamento delle condotte idriche, dell'eliminazione degli sprechi e della ristrutturazione della rete fognaria, il Comune ha presentato progetti che puntano a una separazione tra la rete civile e quella industriale. Alcune opere acquedottistiche già presenti nel territorio, originariamente di proprietà dell'Asi e ora in mano al Comune, offrono un supporto importante. Pozzi, serbatoi e reti industriali dotati di telecontrollo, saranno utili nella gestione del sistema idrico, soprattutto grazie alla collaborazione con Solofra Servizi. Il piano in discussione prevede la separazione tra rete civile e industriale, con il potenziamento dell'acquedotto civile grazie all'attivazione del pozzo Turci e di un serbatoio a monte, che si aggiungeranno ai pozzi esistenti a Pastena e all'area Scorza.

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Parallelamente, nell'area industriale si valuta l'opportunità di attivare una rete con un serbatoio a Chiangarola, alimentato dai pozzi attualmente sotto sequestro per la presenza di tetracloroetilene. Questi due pozzi potrebbero essere riutilizzati con l'applicazione dei carboni attivi il cui progetto è in attesa di avere un finanziamento. L'applicazione dei carboni attivi servirebbe ad utilizzare l'acqua solo ed esclusivamente per il ciclo produttivo previo trattamento così come il Comune ritiene possibile in riferimento al testo unico ambientale. Intanto il Comune aveva già manifestato la volontà di separare i due pozzi (chiusi per la vicenda del tetracloroetilene), dall'acquedotto civile destinandolo per l'area industriale al fine di consentire anche una riduzione dei costi energetici. La rete industriale sarebbe così alimentata anche con l'attivazione del telecontrollo. Insomma, in ballo non c'è solo la salvaguardia degli impianti che costituiscono il sistema idrico locale, ma anche la tutela di una risorsa di grande importanza per l'intero territorio comunale.

 

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