Avellino: primi sversamenti dai depuratori Asidep, carabinieri in azione

Quarto giorno di sciopero, liquami dagli impianti

Una protesta dei lavoratori Asidep
Una protesta dei lavoratori Asidep
di Alessandro Calabrese
Sabato 9 Dicembre 2023, 09:50
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Primi sversamenti a Nusco e Sant'Angelo dei Lombardi dai depuratori industriali. Arpac e carabinieri effettuano i controlli e i campionamenti. Tra qualche giorno si saprà se c'è stato inquinamento. Quarto giorno di sciopero per i 55 lavoratori dell'Asidep e tenuta sul fronte della depurazione industriale ormai al capolinea per gli stabilimenti in Irpinia. Da ieri mattina, perciò, via libera alle ispezioni agli impianti in area Asi da parte dell'Arpac insieme ai carabinieri fiorestali per verificare le conseguenze del fermo sull'inquinamento ambientale. Si è partiti dalla località Porrara, a Sant'Angelo dei Lombardi, dove ha sede lo stabilimento della Ferrero e da Nusco. Qui si sarebbe verificato uno sversamento che rischia di inquinare i corsi d'acqua della zona. Sul posto anche gli operatori che hanno facilitato accesso e controlli. Ma di fronte ad un nulla di fatto nel pagamento delle mensilità arretrate e di una procedura negoziata per affidare la gestione del servizio a Irpiniambiente, le maestranze non mollano e i sindacati di categoria si preparano ad una settimana decisiva nella vertenza che va avanti da un anno e mezzo.

Tutto ciò mentre è praticamente assodato che proprio da lunedì si assisterà ad un blocco della produzione industriale su tutto il territorio a causa della paventata chiusura delle aziende. Impossibile, infatti, continuare senza depurare i fanghi delle lavorazioni, stoccarli e smaltirli. Ma anche senza più la garanzia di acqua potabile nelle fabbriche, con gli impianti del Consorzio saturi e vicini a tracimare che determineranno riflessi negativi anche sull'ecosistema circostante.

Da qui il monitoraggio avviato e che continuerà anche nei prossimi giorni. Intanto, in via informale, il presidente dell'Asi, Pasquale Pisano, avrebbe fatto sapere ai rappresentanti interni dei dipendenti Asidep di aver trovato una soluzione per pagare gli stipendi di agosto e settembre.

Proprio per questo motivo, lunedì, in costanza di sciopero, è fissata l'assemblea dei lavoratori presso lo stabilimento di Valle Ufita per decidere come proseguire nella mobilitazione. E se cambiare strategia ma solo a fronte di un concreto riscontro sull'impegno di pagamento. La situazione è molto fluida e in continua evoluzione. Il giorno successivo, invece, dovrebbe essere convocato un tavolo di trattativa tra il Consorzio per l'Area di Sviluppo Industriale e Irpiniambiente, con l'obiettivo annunciato di confrontarsi sulle condizioni di subentro nella gestione della depurazione per la partecipata della Provincia: importo complessivo stanziato per il funzionamento del sistema, coperture dei costi fissi e somma per le spese del personale. Ma anche tempistiche e garanzie. L'auspicio è che si possa giungere su entrambe le questioni ad una soddisfazione reciproca delle parti in causa.

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Su questa scia s'inserisce l'appello del segretario della Fismic, Giuseppe Zaolino. «Siamo in una fase matura per svolgere un incontro risolutivo in prefettura - dichiara - mettendo nero su bianco l'intesa individuata durante il tavolo dello scorso 15 novembre, alla presenza dell'assessore regionale al Lavoro, Antonio Marchiello. Sembra che la stagione delle forzature sia terminata, l'Asi deve pagare le 4 mensilità arretrate e trovare un accordo per passare la mano da Asidep a Irpiniambiente. Questa, poi, concordati i punti salienti, farà il suo piano industriale confrontandosi anche con i sindacati». E aggiunge: «A questo punto Pisano non può più perdere tempo, la prossima settimana si fermeranno le aziende e, credo, chiederanno i danni all'Asi che in questo momento è l'unico soggetto della partita a cui si può imputare la mancata soluzione della problematica che è a portata di mano. Manca solo la volontà politica. Mi aspetto che il presidente dell'Asi si muova verso una conferma di quanto pattuito a Palazzo di Governo. Per sbloccare quest'impasse ci vuole davvero poco. Ma il tempo è scaduto. È una battaglia di civiltà e sopravvivenza da parte dei lavoratori, contro una politica che ha perso la sua funzione, vista l'assenza dal dibattito di tutti i partiti. Soprattutto di quelli che formano la maggioranza che governa l'Asi». 

 

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