Alta Irpinia, protesta per le strade colabrodo: «Siamo abbandonati»

Nasce il comitato «Strade Sicure in Alta Irpinia»

Strade colabrodo in Alta Irpinia
Strade colabrodo in Alta Irpinia
di Giulio D'Andrea
Giovedì 4 Gennaio 2024, 12:00
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«Le nostre strade versano in condizioni pietose, abbiamo raccolto oltre mille firme in una petizione popolare e questo è soltanto il primo passo per ottenere qualche diritto». A Calitri si presenta così il comitato «Strade Sicure in Alta Irpinia». Sit-in nella mattinata di ieri, si chiamano a raccolta i cittadini e ovviamente ci si rivolge alle Istituzioni. Residenti di Calitri, Aquilonia e Bisaccia uniti per parlare con un'unica voce. Il problema è atavico.

«C'è bisogno di lavori sistematici che non vengono effettuati da decenni», dicono. Gli attivisti del comitato citano soprattutto le bretelle di collegamento tra i tre Comuni, ma in generale di tutta l'area. La Calitri-Andretta per esempio, gli svincoli all'uscita della stessa Calitri, tutto il circondario di Aquilonia e Bisaccia. Ci sono problemi in ogni direzione. Avvallamenti, crepe, vie dissestate per problemi idrogeologici o per scarsa manutenzione, segnaletica assente. Ed ancora, si legge nei manifesti, assenza di barriere di protezione ai lati della carreggiata, cedimenti e frane. Tutto questo è stato documentato e diffuso ieri con alcuni cartelli sul corso di Calitri e con un incontro pubblico nella Casa della Musica. Decine e decine di chilometri da rimettere almeno in sicurezza, se non a nuovo. Appello rivolto a tutti gli enti competenti, dal Ministero dei Trasporti alla Regione, dall'Anas alla Provincia. Antonio Iannece, architetto di Aquilonia, è uno dei promotori del movimento che si è formato a novembre 2023.

La protesta, sempre presente sul web negli ultimi anni, si sposta nei centri dei paesi e diventa più efficace. «Anche perché - spiega Iannece - la stessa documentazione per la petizione ha avuto molto più riscontro tra i bar e le attività dei paesi rispetto ai social». Dall'online all'offline per sensibilizzare le persone a prendere coscienza del problema e farsi sentire. «Come comitato siamo partiti con una dozzina di persone, ma molti amministratori ci stanno supportando. La risposta dei concittadini che hanno firmato la petizione e che ci stanno sostenendo è stata splendida ed è significativa, in qualche modo ci conforta. Però sottolinea Iannece rappresenta sicuramente la testimonianza di un grande disagio. C'è innanzitutto la mortificazione degli abitanti di quest'area o di chi lavora in questa zona. La strada dovrebbe essere l'infrastruttura più democratica, viene attraversata da tutti a prescindere dalle condizioni economiche. E le strade dell'Alta Irpinia, in particolare in questi paesi, sono messe malissimo. Poi continua si presenta pure un disagio economico perché i veicoli vengono danneggiati non di rado. E poi vogliamo parlare di turismo, con i visitatori che portano più il ricordo delle vie distrutte che delle nostre bellezze?». 

E chiude: «L'adesione alla nostra iniziativa è stata significativa, continueremo a spingere insieme ai cittadini e agli amministratori per raggiungere i nostri scopi, che sono innanzitutto i diritti di base. Studieremo le modalità migliori e non escludiamo iniziative più forti, come una class action». Sul corso di Calitri un discreto viavai. In molti si fermano davanti ai manifesti affissi. «Era ora», dice un signore uscito dall'ufficio postale. Tra gli attivisti del comitato Antonio Metallo, ex amministratore a Calitri. «Dal punto di vista della viabilità sono poche le realtà fortunate in Alta Irpinia, ma qui basta uscire per un attimo dall'Ofantina, che pure avrebbe bisogno di interventi, per trovarsi davanti a un disastro. Veramente non se ne può più. Troppe volte vengono annunciati interventi e invece non si interviene mai». Ed ancora, si legge sui social del gruppo: «abbiamo bisogno di risposte concrete e di fatti. Qui da noi non si vede una macchina asfaltatrice dal 2018. Assistiamo a uno scaricabarile tra lo Stato (Anas), la Regione Campania, la Provincia di Avellino. La strada SS399 dovrebbe fungere da collegamento di queste zone remote con la rete di connessione all'Alta velocità». 

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