Ato: sì al biodigestore, rinvio su Grande

Caos rifiuti, l'ambito guidato da D'Alessio prende tempo sul ricorso sulla nuova società creata dal sindaco di Avellino

Ato: sì al biodigestore, rinvio su Grande
Ato: sì al biodigestore, rinvio su Grande
di Alessandro Calabrese
Venerdì 25 Agosto 2023, 11:40
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L'Ato rifiuti di Avellino adotta il Piano d'Ambito, confermando la presenza del biodigestore di Chianche quale impianto per il trattamento dell'organico. Ma prende tempo sul ricorso contro la costituzione della Grande srl. Ieri mattina, in modalità mista, nella sede di Collina Liguorini, il Consiglio dell'ente d'ambito ha compiuto un importante passo in avanti sul percorso di riorganizzazione del ciclo integrato dei rifiuti.

Con i voti favorevoli dei 7 consiglieri di maggioranza e la sola astensione di Fabio Della Marra Scarpone, ecco il primo ok a quella che dovrà essere la bussola per la regolazione, la conduzione e il funzionamento del servizio sul territorio. Mentre una maggiore prudenza è stata applicata sulla scelta per l'impugnazione o meno delle procedure effettuate dal Comune capoluogo per realizzare la società mista che dovrà gestire il servizio nel sub ambito cittadino: la Grande srl che vede nella De Vizia Transfer spa il partner privato e braccio operativo nell'attività da svolgere.

«Abbiamo adottato il Piano d'Ambito dichiara il presidente Vittorio D'Alessio e andiamo così verso il completamento delle procedure propedeutiche all'implementazione della nuova gestione del servizio sul territorio provinciale. Era un passaggio fondamentale sul percorso che abbiamo tracciato per giungere al nostro obiettivo. Adesso lo strumento di pianificazione sarà trasmesso ai Comuni irpini che rientrano nel distretto provinciale dell'Ato, affinché tutti possano leggerlo e verificarne gli elementi portanti.

A loro la possibilità di sollevare dei rilievi e fare delle osservazioni che poi il Consiglio valuterà. In seguito si passerà anche per l'assemblea dei sindaci ma l'ultima parola spetta sempre all'ente d'ambito».

La consigliera Jessica Tomasetta ha già annunciato che il Comune di Avellino presenterà una serie di osservazioni al piano, aggiornato proprio per permettere la gestione autonoma al capoluogo. Al di là dei calcoli stimati sul personale necessario e il budget che, in ogni caso, dipendono dall'applicazione di variabili diverse, la struttura del piano calibrata su 113 Comuni e il sub ambito di Avellino, divide i servizi da erogare per scaglioni di popolazione: fino a 1.000 abitanti, 3.000, 5.000, 10.000 e oltre 10.000. Si punta a raggiungere e superare sin dal primo anno della nuova conduzione la percentuale di raccolta differenziata del 65%.

Altro elemento importante del piano è la distribuzione dell'impiantistica e l'individuazione delle strutture da realizzare o adeguare. Ex novo il documento richiede un centro per la selezione degli imballaggi a Montella, conferma l'impianto di compostaggio a Chianche e inserisce una struttura per i rifiuti ingombranti presso lo Stir di Pianodardine che, quindi, va ampliato. A completare la dotazione impiantistica, poi, ci sono i centri integrati per il riutilizzo ottimale che saranno distribuiti in maniera omogenea nelle varie zone della provincia a servizio di un certo bacino di abitanti.

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Adesso bisognerà attendere le deduzioni dei Comuni e verificarne la congruità. A quel punto all'Ato non resterà che aspettare la decisione del Tar rispetto ai ricorsi di Serino, San Michele di Serino, Montoro e Pago del Vallo di Lauro per capire se la costituzione della newco per la gestione del servizio sarà considerata corretta.

Altrimenti dovrà ripetere l'iter di formazione della Irpinia Rifiuti Zero. L'udienza è fissata per il 22 novembre.

Sul fronte della Grande srl e del ricorso proposto dal consigliere e sindaco di Savignano Irpino, Fabio Della Marra Scarpone, sulla falsa riga di quello di IrpiniAmbiente, invece, l'Ato si è preso qualche altro giorno. La decisione la prossima settimana.
 

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