Gestione rifiuti, all'Ato si decide sulla società costituita dai Comuni

Attualmente è impossibile far partire il servizio con la Irpinia Rifiuti Zero, bloccata dal ricorso al Tar dell'Antitrust

Vittorio D'Alessio
Vittorio D'Alessio
di Alessandro Calabrese
Sabato 16 Marzo 2024, 00:10 - Ultimo agg. 09:49
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La salvaguardia della gestione pubblica del ciclo integrato dei rifiuti urbani con l’affidamento a una società in house interamente partecipata dai Comuni dell'ambito irpino, in attuazione della legge regionale. Su questo cambio in corsa oggi pomeriggio è chiamato a deliberare il Consiglio dell'Ato.

L'appuntamento è fissato per le 15.30 nella sede di Collina Liguorini. All'attenzione dei membri dell'assise quella che rappresenta una svolta rispetto al percorso avviato.

E che viene dettata, oltre che dal pressing di sindacati e lavoratori di Irpiniambiente, dall'attuale impossibilità di far partire il servizio con la Irpinia Rifiuti Zero, bloccata dal ricorso al Tar dell'Antitrust che si discuterà il 24 aprile e ancora inattiva a quasi un anno dalla sua costituzione, oltre che dall'urgenza di procedere per evitare un commissariamento. Il Consiglio, fortemente voluto dal presidente Vittorio D'Alessio, dovrà decidere se dare mandato al direttore generale, Anna Rosa Barbati, di verificare, con il supporto di professionisti esperti in materia contabile-societaria, le condizioni di fattibilità dell’affidamento in house ad una società costituita con le quote acquisite da Irpiniambiente da parte dei Comuni dell'ambito.

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Prima di questo passaggio, però, sempre in sede assembleare, bisognerà effettuare la sottoscrizione dell’atto notarile di scioglimento anticipato della partecipata Irpinia Rifiuti Zero. Una messa in liquidazione per congelarla senza perdite economico-finanziarie.

«Il mio auspicio – afferma D'Alessio – è che si trovi la piena condivisione su quello che è un percorso diverso rispetto a quanto avevamo immaginato in precedenza, con il supporto di una normativa in materia che poi si è andata via via modificando. Il ricorso al tribunale amministrativo da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sospeso l'iter avviato e non possiamo permetterci di non essere pronti a qualsiasi evenienza. Del resto, le delibere impugnate, per una supposta violazione proprio della tutela e della promozione della concorrenza tra operatori efficienti attivi nel settore, potrebbero essere annullate, mettendo a rischio l'intero piano. Da qui la discussione aperta in seno all'ente d'ambito volta a trovare una soluzione immediata per salvaguardare la gestione pubblica, superando i giudizi in corso. D'altra parte, le ragioni di interesse pubblico devono prevalere per non ritardare l’attivazione di un servizio essenziale, anche alla luce della tempistica imposta dalla legge regionale così come modificata lo scorso agosto».

Proprio la normativa in questione, recependo il decreto legislativo 201 del 23 dicembre 2022, ha tracciato la strada per la modalità di gestione interamente pubblica: la società dei Comuni afferenti all'ambito, o con l'acquisto delle quote societarie delle spa provinciali sorte in Campania per affrontare la crisi dei rifiuti o attraverso la costituzione di nuove società. Una linea indicata in passato anche nell'ultima assemblea dei sindaci dal presidente della Provincia, Rizieri Buonopane. E ora, se il Consiglio d'ambito approverà la proposta, bisognerà riconvocare il consesso dei primi cittadini a cui spetta l'ultima parola sull'acquisto delle quote della partecipata dei rifiuti di Palazzo Caracciolo. Solo dopo la costituzione del nuovo soggetto in house, infatti, si potrà procedere definitivamente all'affidamento del servizio che resta sotto il controllo dell'Eda.

Chiudendo il cerchio, finalmente, si potrà avviare la nuova fase di gestione del ciclo integrato dei rifiuti, nel frattempo già partita nel sub ambito cittadino del capoluogo con la Grande srl che vede in società il Comune di Avellino, socio al 51%, e la De Vizia Transfer, operatore privato al 49%.