Benevento, caso Ato: Pepe commissario ad acta di 32 Comuni

L'ultima riunione a Palazzo Mosti
L'ultima riunione a Palazzo Mosti
di Gianni De Blasio
Domenica 4 Gennaio 2015, 23:50 - Ultimo agg. 5 Gennaio, 09:38
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Benevento. Questa volta l’avvertimento della Regione non è rimasto lettera morta: sono stati commissariati i 32 Comuni sanniti inadempienti in toto, ma pure parzialmente, nel senso che hanno adottato una delibera di giunta anziché di consiglio.



In luogo degli organi ordinari, provvederà un commissario ad acta, precisamente il sindaco di Benevento, Comune dell’Ato (Ambito territoriale ottimale) con numero di abitanti più elevato. Spetterà a Fausto Pepe, come da decreto del presidente Caldoro, adempiere in via sostitutiva agli obblighi imposti dall’articolo 15 bis della legge regionale numero 4 del 2007 e sue modifiche e integrazioni, provvedendo non oltre 30 giorni dalla notifica della nomina, all’adozione di tutti gli atti necessari all’approvazione e alla sottoscrizione, per conto dei singoli Comuni, della convenzione obbligatoria secondo il contenuto assunto in base alla legge e in linea con lo schema-tipo per l’organizzazione, in forma associata, nell’Ato di pertinenza, del servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani e assimilati e per la costituzione della Conferenza d’ambito.





I Comuni interessati sono Arpaia, Campolattaro, Ceppaloni, Colle Sanita, Durazzano, Forchia, Fragneto l’Abate, Fragneto Monforte, Paupisi, Reino, Santa Croce, Sant’Agata, Bucciano, Campoli, San Giorgio la Molara, Sassinoro, Casalduni, Cusano, Dugenta, Foglianise, Frasso, Melizzano, Pago Veiano, Ponte, Puglianello, San Lorenzello, San Lorenzo, San Lupo, San Marco, San Nicola Manfredi, Torrecuso e Vitulano.



In tutto 32 degli 80 che costituiscono l’Ato sannita (ai 78 seneventani se ne sono aggiunti due irpini: San Martino e Rotondi), ben 14 in più rispetto agli enti non sottoscrittori della convenzione.



Evidente che in questi Comuni, Pepe dovrà solo perfezionare la documentazione, visto che i sindaci avevano già aderito, pur se in occasione delle riunioni svoltesi a palazzo Mosti, in diversi avevano manifestato perplessità, condividendo in sostanza buona parte dei rilievi formulati dai sindaci non sottoscrittori della Convenzione. I rappresentanti dei 18 Comuni, invece, avevano optato per l’invio di osservazioni e memorie tendenti a modificare la convenzione adottata dalla giunta regionale.
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